Linee guida per la realizzazione del Bilancio POP

Il Popular Financial Reporting, noto anche come Bilancio POP, rappresenta una forma trasparente e semplificata di rendicontazione sociale progettata per facilitare la comunicazione tra enti governativi e cittadini. Questo documento delinea linee guida essenziali per la costruzione del Bilancio POP Integrato, rivolto sia agli accademici che agli operatori del settore. Ispirato da criteri fondamentali e dalla necessità di definire linee guida, il Bilancio POP si attiene a principi chiave. La struttura del documento e le indicazioni sottolineano l'integrazione dei Sei Capitali, tra cui capitale intellettuale, umano, naturale, produttivo, sociale e finanziario. I contenuti dettagliati riflettono diverse prospettive, con criteri di base per la stesura che garantiscono chiarezza. Il processo di responsabilizzazione e il cambio di paradigma nella comunicazione tra governo e cittadini sono esplorati, enfatizzando un approccio dialogico e la delineazione dei bisogni. Esempi pratici illustrano la perimetrazione dei bisogni, allineandosi al concetto di smart city e alle tecnologie che supportano la rendicontazione. Sono a[rontati gli aspetti di governance delle smart city, i contenuti caratteristici e il ruolo delle reti. Gli indicatori di performance spaziano in settori diversi come assistenza sanitaria, risorse naturali, costruzioni, istruzione, trasporti e qualità della vita, considerando esigenze personalizzate e sostenibilità. Il partenariato pubblico-privato, la crescita economica, il controllo dell'inquinamento, la gestione dei rifiuti, la qualità dell'acqua e dell'aria, e la valutazione dell'impatto sociale sono integrati nel quadro della rendicontazione. Il documento sottolinea l'importanza di considerare tutti gli impatti, l'approvazione da parte degli organi di governo e la certificazione da parte di terze parti del sistema di raccolta e rappresentazione delle informazioni. In definitiva, il Bilancio POP cerca di fornire una panoramica sintetica e facilmente comprensibile delle attività dell'amministrazione pubblica, rivolgendosi a un vasto pubblico, tra cui cittadini, politici, dipendenti del settore pubblico, media e gruppi comunitari.

Corpi credenti Le religioni e il governo del corpo. Persona, fragilità, fecondità

Il presente volume raccoglie gli Atti dei primi tre incontri di un più ampio ciclo dedicato al confronto fra gli approcci bioetici e biogiuridici dei diversi ordinamenti confessionali, fra loro e rispetto alla prospettiva dell’ordinamento secolare. La chiave per una lettura unitaria delle molteplici tematiche affrontate è il corpo: sostrato dell’identità personale (I. Il corpo persona); ‘punto debole’ dove si manifesta tutta la vulnerabilità dell’umano, sfigurato dalla malattia, segnato dalla mortalità, ma anche impegnato a rielaborare le esperienze della sofferenza e della fine in vissuti di senso (II. Il corpo fragile); locus della generazione umana e delle aspettative di futuro ad essa connesse (III. Il corpo fecondo). Alla riflessione scientifica degli studiosi che si sono occupati delle diverse tematiche affrontate si affianca una sezione di Testimonianze, dedicata agli interventi di ricercatori e professionisti che si sono specificamente confrontati con la gestione pratica della diversità religiosa all’interno delle strutture ospedaliere e degli hospice, ma anche alle voci degli esponenti delle comunità religiose radicate nel territorio piemontese ed italiano.

Ricerche sulla letteratura tradotta in Italia Una ricognizione su progetti e banche dati

Questa prima uscita dei quaderni di ri.tra documenta un ciclo di otto webinar che si è tenuto fra il febbraio e il luglio 2021 nell’ambito del progetto di ricerca LTit – Letteratura tradotta in Italia. Attraverso ventisette interventi in forma di risposta a un questionario il volume offre una panoramica ampia, per quanto non esaustiva, delle ricerche più recenti e/o ancora in atto sulle traduzioni delle letterature di lingua tedesca, svedese, norvegese, danese, inglese, francese, spagnola, portoghese, russa, neogreca, serba, ceca, ungherese e romena, con particolare attenzione alle banche dati esistenti o in corso di realizzazione. Hanno partecipato a questa ricognizione Michele Sisto, Anna Antonello, Daria Biagi, Sara Culeddu, Catia De Marco, Anna Wegener, Cinzia Scarpin, Nicola Paladin, Sara Sullam, Elisa Bolchi, Antonio Bibbò, Debora Biancheri, Tobia Zanon, Barbara Bellini, Stefania Caristia, Thea Rimini, Nancy De Benedetto, Simone Cattaneo, Elisa Alberani, Vanessa Castagna, Sara Mazzucchelli, Giulia Marcucci, Christos Bintoudis, Marija Bradaš, Tiziana D’Amico, Claudia Tatasciore, Roberto Merlo.

Tradurre Dalle esperienze teoriche alle pratiche editoriali

«Inizierò da Kipling, che mi ha iniziato ai misteri della giungla e della traduzione», scrive Ottavio Fatica. È in questa giungla – fatta di scelte, intuizioni, rischi e invenzioni – che si muovono i contributi raccolti in questo secondo numero dei quaderni di ri.tra. Il volume indaga la traduzione come esperienza viva, dove la riflessione teorica incontra la pratica editoriale e la parola si misura con la storia, con la voce dell’altro, con la forma stessa del pensiero. Dal Rinascimento all’extrême contemporain, i saggi tracciano un percorso tra Francia e Italia che attraversa epoche, poetiche e linguaggi: dalle prime riflessioni sull’autorialità del traduttore alla riscrittura di testi letterari e scientifici, fino alle questioni etiche e culturali che la traduzione solleva oggi. Il volume si propone così come un laboratorio di teoria e di prassi, uno spazio di confronto fra lingue e saperi in cui la traduzione non è semplice mediazione, ma atto critico e creativo, luogo di conoscenza e di memoria condivisa. Contributi di Concetta Cavallini, Giovanna Devincenzo, Teresa Lussone, Ida Porfido, Giulia Scuro.

STRATEGIE DI PRICING negli studi di Commercialisti ed Esperti Contabili in Italia. Analisi delle dinamiche e delle sfide per garantire una giusta remunerazione

Il volume “Strategie di pricing negli studi di Commercialisti ed Esperti Contabili in Italia” analizza in modo sistematico le dinamiche di determinazione dei compensi professionali dopo l’abolizione delle tariffe minime e alla luce del Decreto Ministeriale 140/2012. Attraverso un’indagine empirica condotta su 146 studi iscritti all’ODCEC di Torino, lo studio esplora le principali metodologie di pricing adottate, i criteri utilizzati (tempo, complessità, domanda di mercato) e le difficoltà operative incontrate dai professionisti. Emergono sfide strutturali, come la mancanza di criteri oggettivi, la pressione concorrenziale e la difficoltà di comunicare il valore dei servizi al cliente. Gli autori propongono un modello operativo basato sull’analisi del tempo professionale e sulla costruzione di tariffe forfettarie coerenti con la complessità e il valore percepito delle prestazioni, al fine di garantire una remunerazione equa e sostenibile. L’opera combina analisi teorica, evidenze empiriche e proposte di miglioramento, contribuendo alla definizione di strategie di pricing più trasparenti, competitive e rispettose della dignità professionale.

Diritti e doveri di cittadinanza tra Italia ed Europa

Questa pubblicazione costituisce ormai la quinta “traccia scritta” di un percorso condiviso di riflessione sui diritti e i doveri di cittadinanza, elaborato a partire dalle lezioni della Scuola di Cittadinanza, iniziativa di terza missione organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, nelle sedi di Torino e di Cuneo, a partire invece dal 2018. Nell’edizione 2024 della Scuola di Cittadinanza le lezioni si sono tenute nei mesi immediatamente precedenti lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Ciò ha costituito l’occasione e lo stimolo per una riflessione interdisciplinare sulla varietà e complessità delle interazioni che legano l’ordinamento italiano a quello dell’Unione Europea (anche) nel riconoscimento e nella tutela dei diritti e dei doveri di cittadinanza, pure alla luce dell’emersione di nuove e rinnovate dimensioni di tale “sistema” di diritti e doveri. Oltre a sviluppare riflessioni sul complessivo rapporto e sul “dialogo” esistente tra i due ordinamenti normativi, si è cercato di evidenziare le loro interdipendenze in ambiti divenuti oggi essenziali quali quello della disciplina (e del connesso tentativo di “governare” attraverso il diritto) l’intelligenza artificiale e i processi di digitalizzazione; quello della gestione dei fenomeni migratori (con un focus sul diritto penale); quello della gestione dell’impresa e delle sue risorse umane (con un’attenzione particolare rivolta alle recenti novità normative nel diritto dell’Unione Europea sulla sostenibilità e responsabilità sociale delle imprese). Un’attenzione specifica è stata dedicata al profilo dei diritti sociali –tradizionalmente oggetto di interventi più limitati da parte dell’ordinamento dell’Unione Europea –, sviluppando riflessioni inerenti alle questioni del salario minimo e a quelle connesse alla tutela del diritto alla salute. Così come ci si è soffermati sul problema (a sua volta strettamente legato ai diritti e doveri di cittadinanza) della convivenza tra le diverse credenze e confessioni religiose, tra il contesto italiano e quello, più generale, europeo. L’obiettivo generale di questo percorso, non potendo certo essere quello di una organica ricostruzione del quadro dei rapporti tra l’ordinamento italiano e quello dell’Unione Europea in una materia oggi assai vasta e multiforme quale quella della configurazione dei diritti e doveri di cittadinanza, è stato piuttosto quello di far emergere – al di là di un approccio del dibattito pubblico spesso, alternativamente, retorico o polemico al tema dei “vincoli europei” –, l’esigenza di acquisire consapevolezza di dinamiche complesse, non sempre facilmente percepite, eppure destinate, nel contesto geografico in cui viviamo, ad avere ricadute sempre più estese sull’esercizio dei diritti e dei doveri individuali. Tutto ciò mirando a fornire, più che “risposte” univoche e definitive, stimoli al confronto e strumenti per interpretare e comprendere dal punto di vista del diritto questioni oggi fondamentali e, appunto, complesse come quelle trattate.

Six selected Master’s theses by College of Europe students

Les mémoires de fin d’année, dont nous proposons ici une sélection, constituent une forme de couronnement des efforts consacrés à l’obtention du Master avancé en études européennes interdisciplinaires au Collège d’Europe à Natolin. Ces travaux ont une visée académique, mais aussi pratique, en ce qu’ils proposent des solutions et des recommandations lorsque cela est possible. Ils sont une claire manifestation de l’ethos citoyen européen. Les critères auxquels ils obéissent correspondent parfaitement à des normes de qualité communément admises, tant sur le plan théorique qu’empirique. Ils se conforment aussi à une série d’exigences méthodologiques, déontologiques et épistémologiques. Ces exigences sont consignées dans une sorte de code de bonne conduite, mais elles font aussi partie d’un important bloc d’enseignement appelé « Séminaire de recherche », où sont enseignées toutes les facettes de la bonne conduite déontologique (notamment en matière de politique anti-plagiat) et de rigueur épistémologique (prévention des erreurs logiques, des évidences ou des idées fixes).