FragMont – Integrated System for the Management of the Fragility in the Mountains

This publication introduces the FragMont Project (published in the Italian version in this site), an integrated system for managing mountain fragility. Developed by a research team from the University of Turin in collaboration with the Department of Medical Sciences, the NatRisk Interdepartmental Center, CNR-IRPI, and enriched by the innovative integration of components developed with ChatGPT, the project also involves national and regional authorities, as well as the municipalities of Alagna Valsesia and Moncucco Torinese. The project aims to establish a connection between the costs of prevention and the losses of ecosystem services in mountainous areas prone to natural disasters. It incorporates diverse perspectives, including various types of fragility and the challenges associated with the isolation of vulnerable individuals. The primary outcome is the development of an integrated management system designed to mitigate mountain fragility. This system supports prevention efforts, coordinates restoration operations, and provides care, all while evaluating the costs and benefits of risk reduction. FragMont has also developed guidelines for municipalities facing isolation scenarios, offering insights into the costs and benefits of preventive and assistance measures. The utilization of ChatGPT in this phase allowed for an in-depth exploration and an expanded view of potential preventive strategies, contributing to a richer, more nuanced understanding of the implications of each measure. The project's results can potentially be applied to other regions with similar geographical features, characterized by mountainous tourist destinations and aging, fragile populations. The publication outlines the project’s phases, which encompass the analysis of environmental and population fragility, the development of open-source technologies for territorial monitoring and telemedicine, the study of monitored sites and preventive measures, as well as an economic analysis of the benefits and costs associated with assistance and prevention actions.

La promozione dell'enoturismo e dell'enogastronomia locale.
Il ruolo dell'Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino

Il quadro normativo regionale assegna alle Enoteche Regionali un ruolo centrale in tema di promozione non solo dei vini del territorio di riferimento ma anche dei prodotti agroalimentari, del paesaggio rurale, dei beni artistici e culturali e soprattutto la normativa assegna alle Enoteche Regionali il ruolo di coordinamento delle attività promozionali del territorio. Per lo svolgimento delle attività richiamate l’Enoteca necessita di un luogo fisico, aperto al pubblico, adeguatamente strutturato per accogliere al meglio gli appassionati e per poter intercettare i flussi turistici già presenti sul territorio. Con riferimento particolare all’Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, la cui attuale sede è a Caluso, le attività di indagine hanno espresso chiaramente l’esigenza di sviluppare un nuovo luogo aperto a turisti e frequentatori localizzato nella città di Torino e in particolare nel centro storico, azione condivisa e apprezzata da tutti gli stakeholders di volta in volta intervistati e anche dai potenziali beneficiari. La città di Torino al momento è infatti priva di una sede dedicata alla promozione dei vini del territorio, sebbene possa aspirare a posizionarsi, come dimostrato anche da eventi recenti, come Torino – città del vino. Un luogo di questo tipo va inteso non solo come punto immagine, promozione, vendita e degustazione – attività proprie dell’Enoteca Regionale – ma anche e soprattutto come hub culturale e turistico in cui valorizzare la tradizione vitivinicola del territorio e la sua nascente vocazione enoturistica. Questo aspetto potrebbe rappresentare un’importante novità nel panorama dell’offerta turistica della città e del territorio e rappresenterebbe una vetrina molto rilevante per i vini della provincia di Torino (in primis) ma in generale per l’offerta enoturistica che il territorio stesso può offrire (e già offre). Il tema dell’utilità dell’apertura e delle attività da rendere disponibili presso un “punto immagine, degustazione e vendita”, con attenzione particolare agli aspetti di tipo enoturistico, è stato indagato in modo particolare nei questionari somministrati alle diverse tipologie di stakeholder, ovvero aziende vitivinicole, strutture ristorative, tour operator ed agenzie incoming, guide turistiche ed accompagnatori naturalistici, visitatori del Salone del Vino di Torino 2023. Tutti gli stakeholder coinvolti concordano nell’utilità di avere a Torino un “punto immagine, degustazione e vendita” dei vini del territorio della provincia di Torino, per lo sviluppo dell’enoturismo. Il luogo indicato come ideale è rappresentato dalle vie/piazze del centro storico di Torino. Tutti i servizi di cui è stato chiesto un giudizio ai soggetti intervistati in termini di importanza riscontrano un grado medio-alto di rilevanza: l’organizzazione di eventi mirati per la degustazione di vini e prodotti locali; la fornitura di informazioni di dettaglio sul vino, i territori vitati, le cantine; la degustazione e vendita non solo dei vini ma anche dei prodotti alimentari del territorio della provincia di Torino; la consegna a domicilio del vino acquistato; la fornitura di informazioni sui servizi specifici per l’enoturismo (ad esempio visite ai vigneti ed alle cantine, degustazioni, esperienze, pacchetti turistici di più giorni); l’organizzazione di iniziative ed eventi di promozione vitivinicola rivolti ad operatori di settore, giornalisti, etc. ma anche agli amanti del vino; il coinvolgimento di produttori, esperti, opinion leaders in occasione degli eventi e delle iniziative organizzate; la fornitura di informazioni turistiche sui territori di provenienza dei vini proposti; la possibilità di effettuare prenotazioni per i servizi specifici per l’enoturismo. Da non tralasciare poi le attività da svolgere nei confronti degli operatori della filiera enoturistica (interni ed esterni alla destinazione) in termini di formazione. Sulla base delle informazioni emerse anche dalle attività di analisi desk e dalle nuove tendenze dell’enoturismo, punto di forza di un “punto immagine, degustazione e vendita” sembra essere l’affiancamento all’area commerciale dell’enoteca – degustazioni e vendita dei vini e prodotti tipici del territorio di riferimento – anche di un’area culturale in cui valorizzare la tradizione vitivinicola del territorio, attraverso il ricorso anche alle nuove tecnologie, per agevolare anche, tra gli altri aspetti, la fruibilità da parte di persone con esigenze specifiche.

L’homelessness nel territorio metropolitano torinese: conoscere per intervenire

L'indagine della quale presentiamo i primi risultati è parte di un più ampio percorso di ricerca iniziato nel 2017, avente come obbiettivo una mappatura sistematica della grave marginalità adulta sul territorio metropolitano torinese e delle risorse, pubbliche e di terzo settore, attivate per il suo contrasto. Il sistema informativo assume un ruolo centrale nella progettazione e programmazione dei servizi, poiché consente di raccogliere utili informazioni sui cui basare i processi decisionali. Lo sviluppo di adeguati sistemi informativi, non calati dall'alto ma costruiti in ottica dal basso, partecipata, e perciò adeguati alle necessità degli operatori e delle organizzazioni della rete dei servizi, è elemento nodale per lo sviluppo delle policies di contrasto alla povertà. Ciò appare ancora più vero se è applicato a un'area dai contorni indefiniti e mutevoli, come quella dell'homelessness. Caratteristiche che tali sistemi devono avere, per evitare che si trasformino in meri “miti razionali”, sono la continuità delle rilevazioni, un’architettura multilivello che soddisfi bisogni informativi operativi, gestionali, programmatori e pianificatori, non ridondanza e completezza, interoperabilità tra varie piattaforme. Da tali premesse la ricerca intervento qui presentata si è mossa per esplorare i sistemi informativi dei servizi sociali del territorio metropolitano, primo passo per la costruzione di strategie di intervento, programmate, coordinate e di rete, in relazione al fenomeno dell'homelessness; una informazione costante e puntale sul fenomeno, costituisce, infatti, il primo passo per lo sviluppo di azioni sinergiche per affrontarlo, come ci hanno confermato gli operatori dei servizi coinvolti nella ricerca, interessati e pienamente consapevoli dell'importanza che i sistemi informativi giocano per la programmazione e la valutazione negli odierni servizi territoriali.

L’amministrazione pubblica con i big data: da Torino un dibattito sull’intelligenza artificiale

A maggio 2019, pareva pionieristico parlare di big data e di intelligenza artificiale come strumenti di lavoro per le pubbliche amministrazioni; non così a poco più di un anno di distanza, dimostrando la lungimiranza nel sapere vedere una pubblica amministrazione capace di cogliere le sfide che l’innovazione tecnologica stava ponendo. Questo libro raccoglie prospettive inedite, nate dal dialogo tra studiosi del diritto pubblico e dell’informatica che, a rileggerlo oggi, mostra come il connubio tra questi due mondi scientifici sia imprescindibile per la ricerca del XXI secolo. Anche il luogo in cui si tenne questo convegno non è irrilevante: Torino. Città che a breve accoglierà l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, a dimostrazione che l’interesse per il tema ha assunto nel corso del tempo una notevole attualità, anche fuori dall’Accademia. L’idea è che la potenza del diritto è capace di interagire con gli strumenti dell’innovazione tecnologica (come l’intelligenza artificiale), non per bloccarne il suo avanzare, ma per legittimarlo verso prospettive compatibili con i diritti e i principi di una millenaria tradizione giuridica. Il “sapere nuovo” che emerge dalla lettura di questo libro è dunque un sapere capace di orientare il lettore tra le potenzialità e le sfide che la società dell’informazione e della comunicazione offre e pone alle Istituzioni pubbliche, alle quali si chiede di sapersi adattare con sapienza e capacità in vista del miglior perseguimento del fine dell’interesse pubblico.

Lo spirito del diritto ecclesiale. Scritti scelti di Rinaldo Bertolino

Il volume propone una raccolta di scritti scelti e significativi della produzione scientifica di Rinaldo Bertolino, per favorire una lettura più completa dell'opera del Maestro. Nei contributi raccolti, che spaziano dal diritto della Chiesa ai diritti degli ordinamenti statali, si esprime in maniera emblematica la sua peculiare visione del diritto, quale realtà che deve sempre tendere alla promozione dei valori più alti che attengono al bene materiale e spirituale della persona, e alla composizione armonica delle diverse esigenze di realizzazione autentica dell'umana esistenza.

The Digital Vercelli BookA facsimile edition of Vercelli, Biblioteca Capitolare, CXVII

Il Vercelli Book è un manoscritto redatto verso la fine del X secolo contenente una miscellanea di opere a carattere religioso, in versi e in prosa. Si tratta di un codice di grande importanza per gli studi sulla lingua e letteratura anglosassone perché è uno dei quattro manoscritti (gli altri sono l'Exeter Book, il Cotton Vitellius A XV e il ms Junius) che ci conservano il 90% circa di tutta la produzione poetica in inglese antico ed è l’unico a non essere custodito in Inghilterra. In questa prima edizione viene pubblicato un facsimile digitale completo, con immagini ad alta risoluzione (singole e a doppia facciata), e una selezione di testi sia in poesia (Il sogno della Croce, I fati degli Apostoli) sia in prosa (Omelie I, II, IV e XXIII) presentati su due livelli di edizione (diplomatica e interpretativa). Questa edizione digitale offre strumenti per la navigazione e lo studio di immagini (zoom, lente di ingrandimento, hotspot) e testi (collegamento testo-immagine, motore di ricerca, supporto per le named entities).

The Digital Vercelli Book, a cura di R. Rosselli Del Turco; trascrizione e codifica a cura di R. Rosselli Del Turco, R. Cioffi, F. Goria; software EVT creato da C. Di Pietro, J. Kenny, R. Masotti, R. Rosselli Del Turco. 2017. ISBN 9788875901073.



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Il Vercelli Book Digitale / The Digital Vercelli BookEdizione diplomatica e facsimile del Codex Vercellensis (Vercelli, Biblioteca Capitolare, CXVII) / A diplomatic edition with facsimile of the Codex Vercellensis (Vercelli, Biblioteca Capitolare, CXVII)

Il Vercelli Book è un manoscritto redatto verso la fine del X secolo contenente una miscellanea di opere a carattere religioso, in versi e in prosa. Si tratta di un codice di grande importanza per gli studi sulla lingua e letteratura anglosassone perché è uno dei quattro manoscritti (gli altri sono l'Exeter Book, il Cotton Vitellius A XV e il ms Junius) che conservano il 90% circa di tutta la produzione poetica in inglese antico, ed è l’unico a non essere custodito in Inghilterra. In questa seconda edizione viene pubblicato un facsimile digitale completo, con immagini in alta risoluzione (singole e a doppia facciata), e con tutti i testi in poesia (Andreas, I fati degli Apostoli, Anima e corpo, Frammento omiletico I, Il sogno della Croce, Elena) e in prosa (le 23 Omelie) presentati su due livelli di edizione (diplomatica e interpretativa). Questa edizione digitale offre strumenti per la navigazione e lo studio di immagini (zoom, hotspot) e testi (collegamento testo-immagine, motore di ricerca, supporto per le named entities). Tutti i testi sono stati annotati utilizzando gli schemi di codifica XML/TEI (https://tei-c.org/). Per altre informazioni sulla storia del progetto e sulle caratteristiche dell’edizione digitale si rimanda all’Introduzione in formato PDF (in italiano) e alle Informazioni sul progetto/Information about the project disponibili all’interno dell’edizione stessa (in inglese).

The Digital Vercelli Book, a cura di R. Rosselli Del Turco; trascrizione e codifica a cura di R. Rosselli Del Turco, R. Cioffi, F. Goria; aggiornamento dei documenti TEI a cura di R. Rosselli Del Turco e E. Magnanti; software EVT creato da C. Di Pietro, J. Kenny, R. Masotti, R. Rosselli Del Turco. 2024. ISBN 9788875903237.


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Gestire i beni comuni urbani. Modelli e prospettive Atti del convegno di Torino, 27-28 febbraio 2019

Parchi, strade, edifici, aree verdi sono sempre più spesso definiti "beni comuni urbani", spazi che possono e devono essere fruiti e gestiti all'insegna dell'inclusione e della partecipazione. Nell'ultimo decennio, la ricerca di modelli per realizzare questo obiettivo è stata intensa, così come sono state numerose le sperimentazioni di soluzioni che oscillano tra l'applicazione di strumenti del diritto pubblico e del diritto privato. Questo libro raccoglie gli atti di un Convegno organizzato presso l'Università di Torino nel Febbraio 2019 e dedicato alla gestione dei beni comuni urbani. I contributi degli autori e delle autrici passano in rassegna le soluzioni sperimentate da associazioni, gruppi informali, e dalle pubbliche amministrazioni in numerose città italiane, offrendo le coordinate per comprendere il percorso di cambiamento nei rapporti tra amministrazioni e cittadinanza, nonché per orientarsi nel vasto panorama dell'auto-organizzazione e dei processi collaborativi.

Il libro ritrovato

Era il 1915 quando Vittorio Cian e Vittorio Rossi decisero di raccogliere in un volume alcuni tra gli scritti meno noti del loro maestro e amico, scomparso prematuramente da pochi mesi. Allo scopo di celebrarne la prestigiosa carriera era stata pubblicata, tre anni prima della sua morte, un'ampia raccolta di Scritti vari di erudizione e di critica. Tuttavia il progetto del volume postumo intendeva presentarsi quale ulteriore «tributo ... di riverenza e d'amore», meno ufficiale e più intimamente legato agli interessi dell'amico scomparso, maestro della Scuola storica ma anche, pur in modo meno eclatante di Arturo Graf, intellettuale sensibile alle sollecitazioni del suo tempo. A distanza di cento anni dall'abbandono di quel progetto editoriale, arrivato fino in bozza presso l'editore Laterza con l'imprimatur di Benedetto Croce, Il libro ritrovato offre oggi al lettore la possibilità di scorrere ben ventinove saggi che rivelano l'eclettica personalità intellettuale del professore trevigiano, attento osservatore della storia culturale, estimatore d'arte, critico letterario curioso e aperto a una prospettiva cosmopolita e mitteleuropea.

Il principio di legalità delle sanzioni 'penali' in una prospettiva costituzionale nazionale ed europea

Il volume si propone di indagare, in una prospettiva costituzionalistica, il contributo della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di giustizia dell’Unione europea all’emergere di concezioni sostanzialistiche del principio di legalità delle sanzioni punitive. L’accoglimento di simili concezioni apre nuovi spazi alle giurisdizioni nazionali contribuendo a un loro “rafforzamento”, epifenomeno di una generale dinamica in atto. La tendenza, in apparenza priva di confini definiti, può essere circoscritta tramite l’individuazione di vincoli metodologici che debbono correlarsi all’esercizio di funzioni giurisdizionali, nel raffronto fra lo statuto garantistico della ‘materia penale’ e le peculiarità delle singole vicende sanzionatorie. Tali vincoli derivano dall’adozione di canoni ermeneutici confacenti a diritti di matrice giurisprudenziale e dal coordinamento fra i livelli che compongono l’attuale sistema integrato di protezione dei diritti fondamentali.