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Multilinguisme européen et IA entre droit, traduction et didactique des langues
Multilinguismo europeo e IA tra diritto, traduzione e didattica delle lingue
European Multilingualism and Artificial Intelligence: The Impacts on Law, Translation and Language Teaching

Ce numéro spécial de la revue De Europa recueillit les contributions interdisciplinaires et multilingues issues des travaux du groupe de recherche sur les droits et les variations linguistiques en Europe qui ont été entamées depuis 2020 pour le projet Artificial Intelligence for European Integration — AI4EI. La première partie du livre a permis d’entamer des réflexions sur l’IA et le multilinguisme européen par rapport au droit, par exemple en abordant la question de la traduction juridique automatique ou de la terminologie juridique en relation à l’utilisation de l’IA. La deuxième partie du livre rassemble des études concernant les expérimentations pédagogiques menées par les universités qui ont participé au projet. À ce sujet, la nécessité de stimuler une posture critique vis-à-vis des nouvelles technologies se révèle fondamentale pour une intégration réussie des dispositifs basés sur l’intelligence artificielle dans la pédagogie universitaire.

Dalla dimensione cyber alle “nuove” intelligenze. Rischi e sfide per l’Europa

L’ormai quasi totale dipendenza da sistemi tecnologici digitali, la velocità e il livello di sostituibilità che proprio tali possibilità/opportunità hanno assunto rispetto alle capacità dell’uomo si risolvono nella continua evoluzione delle conquiste nella dimensione Cyber e nel campo della AI. Per questo, la corsa a superare in qualità il modo con cui le informazioni verranno processate riposiziona i termini di potenza ancorandoli alla conquista della superiorità tecnologica nelle diverse declinazioni possibili: Cyber, AI e Quantum Computing. Ciò attribuisce un significato decisivo al paradigma della “sovranità tecnologica”, unica garanzia di indipendenza se non di sopravvivenza politica ed economica di un attore-Stato. L’Unione europea, di fronte alle “nuove Intelligenze”, ha cercato nel vertice di Londra del novembre 2023, AI-Safety Summit, di provare a superare ogni definizione mettendo sul tavolo delle discussioni un altro problema: l’impatto e il ruolo che l’Intelligenza Artificiale, nelle sue diverse e complesse manifestazioni, assumerà nei prossimi anni. Una preoccupazione non di poco conto condivisa dai 28 paesi firmatari più l’Unione europea e contenuta nella «Dichiarazione di Bletchley Park». L’ordine geopolitico e geoceconomico, ancora una volta definito da nuove instabilità per differenza di potenza e capacità, troverà nel controllo della produzione e dell’accesso a tecnologie sempre di più extra-dimensionali, la ragione quanto la soluzione dei conflitti e delle crisi future in un modello relazionale decisamente tecnopolare. Un modello, quest’ultimo, nel quale l’Europa del domani dovrà decidere con quali politiche e con quali strumenti, giuridici, economici e tecnologici, vorrà giocare il proprio destino.