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Lezioni di Teoria dei numeri (1916-17)
Se esiste un testo didattico da cui emergano le doti di insegnante e di oratore di Guido Fubini e la 'freschezza' del suo ingegno, ovvero la capacità di cogliere le linee di ricerca più promettenti, di acquisirle rapidamente e di saperle trasmettere nei suoi corsi, questo è il manoscritto litografato di Lezioni di Teoria dei numeri. Nel secondo semestre dell'a.a. 1916-17, in un'Università svuotata dalla guerra ed a poca distanza dalla scomparsa di R. Dedekind, Fubini sceglieva di presentare a un gruppo di allievi, quasi digiuni di algebra astratta, la teoria degli ideali, per poi avviarli allo studio delle forme quadratiche, degli interi algebrici di un campo, degli ideali di un anello, dei campi quadratici e ciclotomici, della geometria dei numeri. Allievo di Luigi Bianchi a Pisa, Fubini aveva forse ereditato dal suo maestro l'interesse per questi ambiti di ricerca e seppe costruire a Torino un corso di teoria dei numeri dall'architettura tanto originale quanto complessa, approdando a una sintesi armonica di due tradizioni di pensiero distinte: quella italiana e quella tedesca. Lezioni ricche, suggestive, quelle di Fubini, che dimostrano l'ampiezza di orizzonti culturali, il rigore metodologico, la precisione e chiarezza espositiva di questo illustre matematico e che costituiscono un documento di notevole valore nel quadro della storia degli insegnamenti scientifici offerti dall'Ateneo torinese nel primo Novecento.
Dalla dimensione cyber alle “nuove” intelligenze. Rischi e sfide per l’Europa
L’ormai quasi totale dipendenza da sistemi tecnologici digitali, la velocità e il livello di sostituibilità che proprio tali possibilità/opportunità hanno assunto rispetto alle capacità dell’uomo si risolvono nella continua evoluzione delle conquiste nella dimensione Cyber e nel campo della AI. Per questo, la corsa a superare in qualità il modo con cui le informazioni verranno processate riposiziona i termini di potenza ancorandoli alla conquista della superiorità tecnologica nelle diverse declinazioni possibili: Cyber, AI e Quantum Computing. Ciò attribuisce un significato decisivo al paradigma della “sovranità tecnologica”, unica garanzia di indipendenza se non di sopravvivenza politica ed economica di un attore-Stato. L’Unione europea, di fronte alle “nuove Intelligenze”, ha cercato nel vertice di Londra del novembre 2023, AI-Safety Summit, di provare a superare ogni definizione mettendo sul tavolo delle discussioni un altro problema: l’impatto e il ruolo che l’Intelligenza Artificiale, nelle sue diverse e complesse manifestazioni, assumerà nei prossimi anni. Una preoccupazione non di poco conto condivisa dai 28 paesi firmatari più l’Unione europea e contenuta nella «Dichiarazione di Bletchley Park». L’ordine geopolitico e geoceconomico, ancora una volta definito da nuove instabilità per differenza di potenza e capacità, troverà nel controllo della produzione e dell’accesso a tecnologie sempre di più extra-dimensionali, la ragione quanto la soluzione dei conflitti e delle crisi future in un modello relazionale decisamente tecnopolare. Un modello, quest’ultimo, nel quale l’Europa del domani dovrà decidere con quali politiche e con quali strumenti, giuridici, economici e tecnologici, vorrà giocare il proprio destino.
Was ist ein amicus?Überlegungen zu Konzept und Praxis der amicitia bei CiceroChe cosa è un amico?Riflessioni sugli aspetti teorici e pratici dell’amicitia in Cicerone
Il fascicolo I, 2, 2017 di Ciceroniana On Line ha ospitato gli atti dell’incontro internazionale Was ist ein amicus? Überlegungen zu Konzept und Praxis der amicitia bei Cicero – Che cosa è un amico? Riflessioni sugli aspetti teorici e pratici dell’amicitia in Cicerone, svoltosi a Marburgo dal 18 al 19 maggio 2017, organizzato e curato da G. Galimberti Biffino, E. Malaspina, G. Vogt-Spira.
L’européanisation des successions transfrontalières Le dépassement de l’ordre public et les atouts du certificat successoral européen
Il Regolamento (UE) n° 650/2012 del 4 luglio 2012, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni, all’accettazione degli atti pubblici in materia di successioni e alla creazione di un certificato successorio europeo, ha comportato una vera e propria rivoluzione in tale settore. Storicamente, infatti, le successioni internazionali hanno spesso dato origine a molteplici difficoltà e divergenze tra gli ordinamenti giuridici, alcuni dei quali fondati sul principio dell’unità della massa successoria, altri invece favorevoli all’opposto sistema scissionistico. Simili differenze sono risultate particolarmente evidenti a livello dell’Unione europea, ove la necessità di garantire il corretto esercizio della libera circolazione delle persone ha reso indispensabile una riforma comune del diritto internazionale privato successorio. Gli obiettivi perseguiti da questo nuovo strumento sono pertanto molteplici e diversi: dall’unificazione dei criteri di collegamento tanto per la competenza quanto per la legge applicabile, alla validità della professio juris e delle disposizioni mortis causa, fino al riconoscimento delle decisioni e degli atti pubblici in materia successoria, per giungere infine alla creazione di un certificato successorio comune. La regolamentazione delle successioni internazionali europee giunge così alla tanto attesa armonizzazione, garantendo in tal modo una tutela più rapida, efficace ed uniforme dei diritti successori.
Sennonché, il Regolamento n° 650/2012 parrebbe andare oltre la sola armonizzazione delle norme di conflitto. Invero, dalla sua analisi emergerebbe un obiettivo ulteriore, ben più ambizioso e per alcuni forse addirittura utopistico: la convergenza dei diritti nazionali. In tale prospettiva il legislatore europeo sarebbe infatti intervenuto mediante due distinti mezzi: da un lato uno strumento di diritto internazionale privato “tradizionale” ed irrinunciabile quale l’ordine pubblico, da interpretarsi in chiave “europea”; dall’altro lato un istituto di diritto materiale, nuovo ed unico per tutti gli Stati membri costituito dal certificato successorio europeo.
Ne deriverebbe così un’azione ben più estesa del Regolamento del 4 luglio 2012, non limitata al solo piano del puro diritto internazionale privato, bensì anche alla sua sfera – oggi ancora meno esplorata – del diritto internazionale privato materiale, contribuendo così ad un progressivo avvicinamento tra i singoli ordinamenti nazionali. Tale chiave di lettura, seppur giudicabile da alcuni come eccessivamente ottimistica, consentirebbe nondimeno di attribuire a tale strumento un tentativo di svolta nello storico progetto d’integrazione europea, in vista di un sempre più auspicabile e necessario sviluppo efficace e duraturo di uno spazio comune di giustizia, di libertà e di sicurezza in seno all’Unione.
Le regole dei mercanti Introduzione al diritto commerciale
In questo libro si è cercato di delineare per sommi capi una storia del diritto commerciale dall'antica Grecia ai giorni nostri, procedendo per tematiche selezionate e per forza di cose non esaustive. Si sono seguiti in particolare alcuni filoni, come quello della considerazione sociale del mercante nei secoli, della nascita ed evoluzione della responsabilità limitata, del diritto commerciale inteso come disciplina di studi. Nel discorso giuridico si sono inseriti aspetti interdisciplinari, per renderlo meno arido e meglio motivare i cambiamenti.
Maschilità e questioni politiche in Italia. Etnografia comparata su due forme di associazionismo maschile
This thesis displays an ethnographic research aimed at the exploration of the «politics of masculinity», which represent a phenomenon of «mobilizations and struggles where the meaning of masculine gender is at issue, and, with it, men’s position in gender relations» (Connell, 1996, 205). Given the shortage of academic and public debate, which historically concerns the themes of masculinity, the research focuses on the concept of crisis and its spread. In addition to its contribution to the growth of media interest and to the development of men’s studies in recent years, this notion has fostered the diffusion of the male voice in the shape of specific associations. This thesis takes into account two Italian experiences that are significant for their theoretical contrast about men’s studies. Bounded up with the social constructionism, Maschile in gioco (Rome) is a group that practises self-consciousness and belongs to the network of Maschile Plurale association, whereas Campo maschile (Brescia) is configured as a project in continuity with the Maschi Selvatici association and with its typically «essentialist» positions. From a methodological point of view, the participant observation – a functional technique for the investigation of form and content of the two case studies – is accompanied by the technique of «focused interview». These qualitative techniques are useful for studying experiences of which literature has already highlighted the contrast in terms of discursive repertoires: in the first case they are aimed at the deconstruction of masculinity, in the second at its reconstruction. However, by enhancing the «continuity» between content and form, the research lays particular stress on a common – even though oriented towards opposite directions – work, which involves the two case studies as all-male socialization agencies. In the end, the research emphasizes the recurrence of a model of masculinity close to intimacy – not far from the concept of «caring masculinities» (Elliott, 2015) – which unites the two case studies and is able, perhaps, to challenge the deep-rooted patriarchal system of our society.
Six selected Master’s theses by College of Europe students
Collège d’Europe à Natolin, Directeur de Recherche émérite au C.N.R.S. (ISP)
De Europa et le Collège d’Europe à Natolin se lancent pour la cinquième fois consécutive dans la publication des meilleurs mémoires de fin d’études réalisés par les étudiants, cette fois-ci de la promotion 2022-2023 ayant eu pour patron David Sassoli (1956-2022), président du Parlement Européen de 2019 à 2022.
À chaque fois, il s’agit d’un échantillon de travaux qui se distinguent par leur qualité intrinsèque et par la diversité de centres d’intérêt, avec un point en commun : celui d’être réalisés dans le cadre du programme interdisciplinaire d’études européennes de Natolin.
On bâtit ainsi ensemble un lien académique fort, une sorte de tradition d’échanges et de partage, contribuant ainsi à la consolidation de l’espace académique européen. Les mémoires de fin d’année, dont nous proposons ici une sélection, sont une forme de couronnement des efforts consacrés à l’obtention du Master avancé en Études européennes interdisciplinaires au Collège d’Europe à Natolin. Ces travaux ont une visée académique, mais aussi pratique, en ce qu’ils
proposent des solutions et des recommandations, lorsque cela est possible. Ces travaux sont une claire manifestation de l’ethos citoyen européen.
Six selected Master’s theses by College of Europe students - 2021
De Europa et le Collège d’Europe à Natolin se lancent pour la troisième fois consécutive dans la publication de meilleurs mémoires de fin d’études réalisés par les étudiants cette fois-ci de de la promotion 2020-2021 ayant eu pour patron « Mario Soares ». Chaque fois Il s'agit d’un échantillon de travaux qui se distinguent par leur qualité intrinsèque et par la diversité de centres d’intérêt avec un point en commun, d’être réalisés dans le cadre du Programme interdisciplinaire d’études européennes de Natolin.On bâtit ainsi ensemble un lien académique fort, une sorte de tradition d'échanges et de partage, contribuant ainsi à la consolidation de l'espace académique européen.
Six selected Master’s theses by College of Europe students - 2020
Le Collège d’Europe est une institution unique, composée de deux campus, à Bruges et à Natolin. Elle fait partie d’un petit nombre d’institutions universitaires qui ont produit et continuent de produire un si grand nombre de spécialistes de l’Europe, autant de cadres européens. Ses tâches principales sont d’enseigner les affaires européennes mais plus largement le rôle de l’Europe dans le monde. Pour ce qui est du campus de Natolin, ses marques de fabrique et d’excellence sont :
- s’appuyer sur une riche interdisciplinarité destinée à développer tous les angles des études européennes,
- créer une culture et un savoir sur l’Europe,
- former les futurs cadres européens, citoyens imprégnés des valeurs fondatrices européennes et fins connaisseurs de l’histoire européenne et de sa civilisation.
Six selected Master's theses by College of Europe students
De Europa et le Collège d’Europe à Natolin se lancent pour la quatrième fois dans la publication des meilleurs mémoires de fin d’études réalisés par les étudiants, cette fois-ci de la promotion 2021-2022 ayant eu pour patronne la juriste « Éliane Vogel-Polsky ».
À chaque fois, il s’agit d’un échantillon de travaux qui se démarquent par leur qualité intrinsèque et par la diversité de leurs centres d’intérêt, avec un point commun : celui d’être réalisés dans le cadre du programme interdisciplinaire d’études européennes du Collège d’Europe à Natolin.
Ce dernier, en offrant aux étudiants de chaque promotion l’occasion d’exprimer leurs talents, leur savoir, et enfin, leur engagement européen, joue un rôle incontournable dans la formation sur l’UE et pour l’UE.