Il diritto internazionale per la pace e nella guerra. Sviluppi recenti e prospettive future. Liber amicorum in onore di Edoardo Greppi

Il volume raccoglie i contributi di illustri studiosi di diritto internazionale e di diritto dell’Unione sul controverso rapporto tra diritto, pace e guerra, argomento da sempre al centro degli interessi scientifici e delle riflessioni di Edoardo Greppi. L’opera si struttura in quattro parti. La prima affronta le questioni della prevenzione dei conflitti, della soluzione delle controversie e del ruolo delle organizzazioni internazionali in questo contesto. La seconda si concentra sul rapporto tra pace e processo di integrazione europea, anche alla luce del conflitto in Ucraina. La terza guarda al ruolo della giustizia penale internazionale quale strumento di mantenimento della pace. L’ultima parte, la quarta, analizza il rapporto tra conflitti armati, condotta delle ostilità e tutela dei diritti umani.

Il terzo settore nello scenario della pandemia. Tra economia e politica

L’obiettivo di questo studio è la ricostruzione del quadro delle trasformazioni del Terzo settore innescate dalla pandemia di Covid-19. In particolare, il progetto si propone di ricostruire le trasformazioni e le strategie a partire da due dimensioni: quella politica e quella economica. Su entrambi i fronti, infatti, la crisi determina al contempo rischi e opportunità che possono impattare profondamente sulla vita degli enti e sul ruolo che il Terzo settore ricopre nella nostra società. La prospettiva adottata si concentra nello specifico sulle conseguenze che questo scenario ha avuto e avrà sulle organizzazioni di Terzo settore: in che modo queste sono riuscite, e riescono, a sopravvivere alla fase emergenziale e come (e se) ne sono state trasformate. Per ragionare su queste dinamiche, è innanzitutto necessario collocare la pandemia all’interno di un quadro più ampio in cui altri driver di cambiamento impattano sulla struttura del variegato mondo del Terzo settore. L’orizzonte della ricerca, dunque, non è si è concentrato unicamente sull’impatto di breve termine della pandemia, ma si è allargato fino a comprendere una riflessione di medio periodo che permettesse di delineare alcune linee di trasformazione con radici più profonde. Coerentemente con queste domande di ricerca, resta sullo sfondo il ruolo che le organizzazioni nonprofit hanno avuto in questa delicata fase, e la ricostruzione del contributo dato in particolare in relazione all’implementazione delle misure previste dai vari DPCM che si sono susseguiti nel periodo pandemico. Un ulteriore tratto distintivo della ricerca è quello di tenere insieme il livello nazionale con quello locale. La scelta muove dalla consapevolezza che solo sui territori è possibile cogliere quei processi di grana fine che permettono una migliore comprensione delle dinamiche innescate dalla pandemia, e delle interazioni con i contesti locali su cui innestano. Per questo motivo la ricerca si è articolata in due fasi: un primo step dedicato alle trasformazioni a livello nazionale, esplorate attraverso dati e interviste a testimoni qualificati, e un secondo in cui sono stati analizzati, attraverso interviste e analisi documentale, due contesti locali. Il report prodotto ricalca dunque il disegno della ricerca, e si compone di due parti. La prima parte contiene una sezione introduttiva dedicata all’analisi dei dati, un affondo sulle precedenti ricerche sul Terzo settore nel contesto pandemico, e l’analisi dei temi emersi dalle interviste dei testimoni qualificati, che dispongono di uno sguardo privilegiato sulle dinamiche di livello nazionale. La seconda sarà invece dedicata all’analisi delle realtà locali di Biella e Foggia, oggetto di due studi di caso. Completano il documento alcune riflessioni conclusive e un’appendice contenente la totalità dei dati analizzati e il dettaglio della documentazione empirica raccolta.

Il trattamento dei dati personali nella ricerca biomedicaProblematiche etico-giuridiche

Lo sviluppo e la diffusione delle ICT digitali hanno ampliato enormemente la portata della produzione, raccolta, conservazione e condivisione di dati, con un impatto rivoluzionario sul modo di fare ricerca biomedica e sugli obiettivi della stessa. Sia per il progresso della ricerca biomedica traslazionale, che per la progettazione di programmi efficienti ed efficaci di organizzazione e gestione dei servizi sanitari, è diventato fondamentale per i ricercatori e per i responsabili di politiche sanitarie, l’accesso, la condivisione, il trasferimento e l’utilizzo di dati personali per finalità scientifiche, potenzialmente distanti da quelle per cui sono stati originariamente raccolti Una volta tracciato il processo evolutivo che ha portato all’emergere dell’approccio data intensive nella ricerca biomedica contemporanea, la monografia si concentra sugli sforzi del legislatore europeo di trovare un nuovo equilibrio tra esigenze individuali di tutela dei dati personali e istanze fondamentali di matrice generale, come, appunto, il progresso della ricerca scientifica, che va anche a beneficio della salute della popolazione e della sanità pubblica. Uno sforzo spesso ostacolato dai legislatori degli Stati Membri, che sfruttano il margine di discrezionalità a loro concesso dal reg. UE n. 679/2016 (meglio noto come “GDPR”) per riaffermarsi “sovrani” in materia di condizioni di liceità per i trattamenti dei dati sanitari. Ma l’uniformità normativa, adesso carente, è solo uno degli elementi necessari per progettare una governance della gestione dei dati e del ritorno dei risultati partecipata ed inclusiva, in grado di far fronte ai rischi, la cui portata è ancora incerta, derivanti dalle caratteristiche tipiche della ricerca biomedica contemporanea.

FragMont – Integrated System for the Management of the Fragility in the Mountains

This publication introduces the FragMont Project (published in the Italian version in this site), an integrated system for managing mountain fragility. Developed by a research team from the University of Turin in collaboration with the Department of Medical Sciences, the NatRisk Interdepartmental Center, CNR-IRPI, and enriched by the innovative integration of components developed with ChatGPT, the project also involves national and regional authorities, as well as the municipalities of Alagna Valsesia and Moncucco Torinese. The project aims to establish a connection between the costs of prevention and the losses of ecosystem services in mountainous areas prone to natural disasters. It incorporates diverse perspectives, including various types of fragility and the challenges associated with the isolation of vulnerable individuals. The primary outcome is the development of an integrated management system designed to mitigate mountain fragility. This system supports prevention efforts, coordinates restoration operations, and provides care, all while evaluating the costs and benefits of risk reduction. FragMont has also developed guidelines for municipalities facing isolation scenarios, offering insights into the costs and benefits of preventive and assistance measures. The utilization of ChatGPT in this phase allowed for an in-depth exploration and an expanded view of potential preventive strategies, contributing to a richer, more nuanced understanding of the implications of each measure. The project's results can potentially be applied to other regions with similar geographical features, characterized by mountainous tourist destinations and aging, fragile populations. The publication outlines the project’s phases, which encompass the analysis of environmental and population fragility, the development of open-source technologies for territorial monitoring and telemedicine, the study of monitored sites and preventive measures, as well as an economic analysis of the benefits and costs associated with assistance and prevention actions.

Gli edifici di culto come beni culturali in Italia. Nuovi scenari per la gestione e il riuso delle chiese cattoliche tra diritto canonico e diritto statale

Il volume affronta i temi della gestione e del riuso degli edifici di culto e, nello specifico, delle chiese cattoliche, quali beni culturali di interesse religioso in Italia. Ricostruita la complessa disciplina sottesa alla “dimissione” – riduzione ad uso profano non indecoroso ex can. 1222 § 2 – e alla “dismissione” – trasferimento di proprietà – delle chiese, l’esposizione prosegue con la disamina di casi concreti di riuso, verificatisi nell’Arcidiocesi di Torino tra il 1978 e il 2019. Una volta inquadrati gli edifici di culto dimessi tra i “beni comuni”, si individuano nei patti di collaborazione, nella fondazione di partecipazione e nel trust i nuovi modelli di governance, inclusivi e sostenibili, che potranno trasformare questi immobili sovrabbondanti in una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità territoriali di riferimento.

Cambiamenti climatici, innevamento programmato e impatto ambientale. La gestione sostenibile delle piste da sci piemontesi

"Cambiamenti climatici, innevamento programmato e impatto ambientale: La Gestione sostenibile delle piste da sci piemontesi” è il frutto di attività compiute attraverso una Convenzione di Ricerca stipulata tra l’ARPIET - Associazione Regionale Esercenti Impianti Trasporto a Fune in concessione, (Associazione di categoria costituita presso l’Unione Industriale di Torino), e l’Università degli Studi di Torino, Centro Interdipartimentale sui Rischi Naturali in Ambiente Montano e Collinare - NatRisk ed il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari. Gli obiettivi della Convenzione, approvata nel 2020 ed estesasi con le attività fino al terzo trimestre del 2021, sono stati: - la collaborazione finalizzata alla realizzazione della Ricerca che analizza le attuali tecnologie per la preparazione delle piste, considerando gli impatti ambientali e compiendo un’analisi sulla sostenibilità delle stazioni sciistiche; - la collaborazione finalizzata alla condivisione dei dati relativi ai sistemi di monitoraggio delle condizioni delle piste ed alle misure adottate per la prevenzione di eventi derivanti dai rischi naturali, nell’ambito del progetto Inte.Ri.M. - The Internet of Things for Natural Risk Management - Inte.Ri.M. Il dibattito attuale sul ruolo delle stazioni sciistiche nel quadro di un’offerta turistica regionale e delle sollecitazioni derivanti dai cambiamenti climatici è molto vivace e rilevante anche dal punto di vista scientifico. Per dare piena attuazione agli obiettivi della Convenzione e per fornire elementi al dibattito, gli Autori rendono disponibile la versione integrale del Rapporto di Ricerca.

XLIX Congress of the Physical Chemistry Division of the Società Chimica Italiana, Torino 4-7 September 2023

The 49th National Congress of Physical Chemistry (XLIX CNCF, Turin 2023) is promoted by the Physical Chemistry Division of the Società Chimica Italiana.  The Conference, organized by the Physical Chemists of the University of Turin, will be hosted by the Department of Molecular Biotechnology and Health Sciences. The aim of the conference is to show how the physical-chemical approach, based on a multi-scale view of matter, offers fundamental contributions, through experimental, theoretical and computer modeling methodologies, in fields ranging from astrochemistry, biochemistry, catalysis, soft-matter to materials science (to name but a few).  The scientific program is divided into six (T)hematic sessions, introduced by plenary lectures by researchers who will demonstrate the synergy between experimental and theoretical methods in understanding the fundamental mechanisms of chemistry: T1. Physical chemistry of materials (Ulrike DIEBOLD) T2. Physical chemistry of soft matter and life science (Benedetta MENNUCCI) T3. Physical Chemistry of energy production and storage (Danilo DINI) T4. Theoretical and computational chemistry (Alexandre TKATCHENKO) T5. Physical Chemistry approach to catalysis (Ainara NOVA) T6. Reactive processes in gas, liquid and solid phases (Nadia BALUCANI)

Stupro, guerra e donne: uno studio sulla percezione sociale della conflict-related sexual violence

War has been, and still is, highly characterized by sexual violence. The present work takes a cue from the testimonies of victims of Conflict-Related Sexual Violence narrated by Lamb (2020) in “Our Bodies, Their Battlefield: What war does to Women” since, as the author writes, “You won’t find these women’s names in the history books or on the war memorials that we pass in our railway stations and town centres but to me, they are the real heroes.” (p.11). Although war rape has existed for as long as conflicts themselves have existed, the legislative relevance of this crime as a crime against humanity, as a weapon of genocide, and as a war crime, only came into existence following the establishment of ad hoc international criminal tribunals for the former Yugoslavia and Rwanda. Understanding the origin of sexual violence in armed conflicts is very complex as it is the result of multiple variables: from cultural norms to complex political and war strategies. Rape is often committed to terrorizing the population, breaking up families, destroying communities and even changing the ethnic composition of the next generations. Many studies have focused on the socio-political analysis of this reality and the consequences at individual, social, and community levels. Few, however, have investigated the social perception of this issue. The main purpose of this exploratory research is to investigate whether people's perception of sexual violence can be influenced and modified by the war context in which this violence occurs, since, as Frese and colleagues (2004) point out, the characteristics of the context in which the violence occurred influence the participant’s perception of the event. In particular, the focus was on the recognition of the event as violence, the perception of severity, and the punitiveness of the perpetrators.