Lezioni torinesi di Storia del diritto

Nello svolgimento delle sue lezioni, Patetta trattò principalmente della storia delle fonti del diritto italiano, come risulta anche da dispense raccolte da studenti. Nel corso dell'a.a. 1930-31, dedicò una parte del suo corso, allora biennale, alla Storia del diritto penale in Italia nell'alto medioevo. Le lezioni furono raccolte dall'allieva Evelina Dubosc, e Patetta si limitò ad autorizzarle. Nel ripercorrere e nel ripensare la figura di Patetta come insegnante le dispense di Storia del diritto penale appaiono interessanti ancora oggi, in quanto si collocano come un momento di approfondimento nel campo penalistico di nozioni generali sulle vicende storiche delle fonti. Oltre alle dispense relative al corso di storia del diritto penale, si propone la ristampa delle lezioni di Storia delle fonti del diritto italiano, raccolte e curate, per l'a.a. 1931-32, dall'allievo Alberto Alberti, autorizzate dal docente. Esse si possono collegare a quelle delle lezioni di storia del diritto penale dell'anno precedente. Patetta aveva qui seguito rigorosamente, nell'esposizione delle norme penali, le sue consuete partizioni cronologiche della storia del diritto in Italia e le sue teorie sulle vicende e sulle influenze degli ordinamenti giuridici succedutisi in Italia nell'alto medioevo. La Storia delle fonti del diritto di Patetta, seppure a distanza di decenni, si presenta uno strumento scientifico interessante e, in parte, ancora valido. L'insegnamento di Patetta ha infatti segnato un vasto settore della storiografia giuridica e in questo quadro le dispense devono oggi essere lette.

Fuel my fire - Social media, politica e hate speech in Italia

Questo blue paper riporta i risultati di una ricerca volta a offrire una concettualizzazione e quantificazione del linguaggio d'odio tra le pagine Facebook dei principali leader politici in Italia. La prima parte di questo blue paper propone una rassegna teorica della letteratura su incivility (utilizzo di linguaggio volgare o che viola norme di educazione condivise) e hate speech (utilizzo di insulti o minacce direzionate a individui o gruppi), due fenomeni spesso sovrapposti ma che invece presentano importanti differenze.

Nella seconda parte viene descritto un dizionario, o "lessico", basato sulla letteratura sul tema e finalizzato a quantificare incivility e hate speech all'interno di testi, come i commenti prodotti dagli utenti di piattaforme social media. Infine, la terza parte del blue paper presenta i risultati di uno studio empirico che utilizza metodi di analisi testuale quantitativa per osservare la prevalenza di incivility e hate speech tra i post e i commenti a tali post di 5 leader politici italiani (Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Nicola Zingaretti, Silvio Berlusconi e Vito Crimi) osservati da febbraio 2020 a febbraio 2021.

Come evidenziato dalle analisi, Meloni, Salvini e Crimi sono i leader che utilizzano con maggior frequenza post caratterizzati da termini catalogabili come hate speech o incivility (principalmente per riportare commenti di terzi rivolti a loro); allo stesso modo, anche i commenti relativi ai loro post sono quelli in cui è più probabile trovare contenuti analoghi, pubblicati dagli utenti.

L’aggressività verbale è la dimensione più prominente dei discorsi d’odio sia per i leader sia per le loro community, mentre il linguaggio volgare (incivility) è la seconda dimensione per rilevanza. I post che presentano maggiore incivility e hate speech sono associati a un numero più elevato di like, condivisioni e commenti rispetto a post neutri. Infine, si osserva una corrispondenza, particolarmente significativa per Meloni e Salvini, fra post e commenti in termini di linguaggio contenente hate speech. Questo suggerisce che, per quanto riguarda il confronto verbale sui social media in Italia, l'odio alimenta odio.

Aspetti metodologici per la realizzazione della stima del prezzo di macchiatico

Lo scopo di questa guida, che aggiorna quella pubblicata nel 2009 con una revisione dei contenuti, è di fornire agli studenti dell’insegnamento di Estimo forestale un supporto per la realizzazione della stima del prezzo di macchiatico, chiarendo le basi metodologiche e aiutandoli nelle scelte operative.

La performance della soggettività tra scena e studi di genere

My research focuses on the relation between the body and the subject in the field of performing arts (i.e. Dance and theatre). The goal of the research is on the one hand, to disclose how contemporary art practices rethink subjectivity by processing, comparing, and deconstructing its social images. On the other hand, to question the current methodological approach of the performing art theories. Despite the Identity Studies (Disability Studies, Feminist Studies, Queer Studies ecc) and the artistic practices are questioning the categories of body, subject, genre and race, the theatrical scholars, at least in Europe, are far from the adoption of methodological and linguistic instruments suitable for the interpretation of the artistic and philosophical contemporary scenario. The reformulation of the theatrical form took place trough decomposition of the whole of a genre into its individual elements. Text, body, lights, object, sounds are each treated as autonomous realities. Once the actor is free from the playing a character, the representation of the subject is entrusted to the body. Consequently, theatrical scholars, from different perspectives, have considered reduced the actor's ability to attest a subject. The main hypothesis of this research is that artistic practices go beyond both stereotypes and available scientific theories, creating further lens for the reading of subjectivity. At the same time these experiences put into question the adoption of uniform and stable categories for the interpretation of the actor's work.

World Wide Women: Globalizzazione, Generi, Linguaggi — Vol. 2

Questo è il secondo di una serie di 4 volumi che raccolgono una selezione degli atti del convegno internazionale «World Wide Women: Globalizzazione, Generi, Linguaggi», organizzato dal CIRSDe nel febbraio 2011 c/o l’Università di Torino. I/le ricercatori/trici si sono confrontati in una prospettiva gender oriented sulla globalizzazione, l’incontro di culture, il transculturalismo, il superamento dei confini nazionali, la migrazione, i linguaggi, lo sviluppo economico. Questo secondo volume affronta più nel dettaglio la tematica della violenza e dell’agency delle donne.

Violenza contro le donne in luoghi difficili. Una rete tra le città di Gaza - Haifa - Torino

Questo volume si inserisce nell’ambito della ricerca “Violenza di genere in contesti difficili: un confronto tra metodologie di rilevazione, di contrasto e di aiuto nell'area Mediterranea, con particolare focus su Torino e alcune città mediorientali”, realizzata con il sostegno della Fondazione CRT-Progetto Alfieri e con i contributi della Città di Torino-Assessorato ai Servizi Civici, Cooperazione e Relazioni Internazionali, del Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne, del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Torino e delle associazioni Isha L'Isha – Haifa Feminist Center e Women Empowerment Project di Gaza City.

Cicerone, l'eloquenza, l'humanitas. Studi sull'Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano Atti del Convegno interdisciplinare. Macerata, 13-14 novembre 2018

Il fascicolo III, 2, 2019 di Ciceroniana On Line ospita gli atti del Convegno interdisciplinare svoltosi a Macerata, il 13-14 novembre 2018, organizzato e curato da F. Boldrer e A. Fermani e dedicato al tema Cicerone, l'eloquenza, l'humanitas. Studi sull'Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano.

Ciceroniana on Line volume III, 2, 2019 publishes the proceedings of the interdisciplinary conference Cicerone, l'eloquenza, l'humanitas. Studi sull'Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano. The conference took place on November 13.-14., 2018, in Macerata and was organised by F. Boldrer and A. Fermani.

Identità, innovazione e impatto dell’aziendalismo italiano. Dentro l’economia digitale Atti del XXXIX Convegno nazionale Accademia Italiana di Economia Aziendale - AIDEA (Torino, 12 e 13 settembre 2019)

Da tempo e con continuità gli aziendalisti italiani hanno saputo interrogarsi sulla rispettiva identità e sul ruolo da ricoprire in un contesto generale, che per definizione è ritenuto dinamico e in continuo divenire. L’accelerazione intervenuta nel contesto tecnologico mondiale, che è evoluto nella direzione di una profonda rivoluzione digitale, sta innovando i modelli aziendalistici del passato e impone oggi nuove sfide e riflessioni alla nostra Accademia. Infatti, il processo in atto, innescato e alimentato principalmente da tre fattori interconnessi - la diffusione dei sistemi operativi e delle interfacce user-friendly, la rapida affermazione di Internet e del World-Wide Web e la convergenza di quattro settori di business precedentemente distinti (computer, software, comunicazione, media e intrattenimento) - oltre a introdurre nuovi modelli di business, modifica sempre più profondamente quelli tradizionali ed impone verifiche e cambiamenti negli schemi teorici di analisi dei fenomeni aziendali.

I sovrani della rete. Piattaforme digitali e limiti costituzionali al potere privato

Il volume intende indagare l’impatto delle piattaforme digitali sulle democrazie costituzionali; gli intermediari digitali, in un contesto in cui sembra venuta meno la congruenza tra Stato, territorio ed economia, si insidiano infatti nei luoghi lasciati liberi dai pubblici poteri e contribuiscono a produrre “le strutture sociali in cui viviamo”, ponendosi come arbitri, che pretendono di autolegittimarsi e di gestire, sfruttando l’asimmetria di conoscenza derivante dalla mole di dati a loro disposizione, gli spazi di libertà che essi stessi concedono agli utenti. Esercitano, in questo senso, un potere che esorbita largamente la sola sfera economica. Un potere che è, nei fatti, anche culturale e politico. L’idea da cui muove la ricerca è allora quella di provare a mettere a confronto i meccanismi che informano il funzionamento dell’e-cosistema digitale e le risposte che il diritto, in particolare il diritto costituzionale, è chiamato a elaborare per governare tali fenomeni.

Le rappresentazioni delle violenze di genere nelle pubblicità sociali italiane. Un’analisi intersezionale

According to the literature (Oddone 2013; Ciccone 2014; Cosenza 2015; Magaraggia 2015; Polizzi & Oliveri 2015), the representations of gender-based violence in Italian social advertisements are strongly linked to stereotypical imaginaries of the physical dimension, domestic violence, and the removal of victims' agency, as well as heteronormative and ableist ones. In my qualitative research on 12 advertisements (from 2006 to 2019), I tried to identify representations that go beyond hegemonic terms, with particular attention to the dimensions of racism, ableism and homolesbobitransphobia, applying the intersectional approach, to reacha more complex understanding of how identities and power relations are constructed in visual media. My analysis sought to answer the question of whether social advertisements contain images that challenge stereotypes and prejudices regarding violences, or whether they reiterate certain representational mechanisms that are the result of the phenomenon they are intended to combat. The hypotheses on their verifiability ‒ and therefore on the scarce capacity to challenge the preconceptions of those advertisements that by their function should promote social change ‒ were tested on the basis of the following variables, according to a qualitative methodology that refers to socio-semiotic visual analysis in search of counter-hegemonic narratives: promoting subjects, ways of representing the places of violence, representation of the violences themselves, identities and bodies and communicative style. My research shows that, in Italy, it is difficult to carry out campaigns against gender violence that exclude or question stereotypes. On the one hand, there is a gap between innovative aims and the use of stereotypical language, which is typical of social advertising’s form. On the other hand, there are considerable differences between the various promoters: there is a tension between the different structures and aims of the promoters surveyed, between public service advertising and advocacy.