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Origini, Sviluppi e Metodi nelle Scienze Sociali degli Studi sulla Violenza contro le Donne e la sua Prevenzione
In questo lavoro si intende offrire una riflessione sui modi in cui la violenza maschile contro le donne è stata indagata in ambito sociologico e antropologico. Per farlo, si partirà da alcuni contributi pionieristici formulati, nel XIX secolo, da Flora Tristan, Frances Power Cobbe, Jane Addams e John Stuart Mill. Si proporrà, dunque, una rassegna di articoli e libri scientifici dedicati al fenomeno, tenendo insieme tre aspetti delle ricerche in esame: tipi di violenze esaminate e luoghi in cui queste avvengono; operazionalizzazione dei concetti connessi alla violenza contro le donne; disegni, metodi e strumenti utilizzati negli studi – quantitativi, qualitativi e mixed-method. Sono questi elementi che permettono di mettere in luce alcuni fondamentali nodi della letteratura in esame; sarà così possibile evidenziare possibili strade da percorrere negli studi futuri, e le potenzialità della ricerca stessa come mezzo di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne.
SUI GENERI: Identità e stereotipi in evoluzione?
Il presente volume riporta la quasi totalità dei contributi presentati al Convegno Tematico della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia che ha avuto luogo a Torino, dal 21 al 22 settembre, presso i locali del Dipartimento di Psicologia.
L’iniziativa è nata a partire sostanzialmente da due motivazioni di base:
a) riprendere una riflessione originata all’interno di GDG. Il Gruppo di Studio sulle Disparità di Genere (GDG), nato nel 2008 in seno alla Sezione di Psicologia Sociale dell’AIP, è stato promotore in passato di alcuni Simposi interni ai Convegni Nazionali dell’AIP – Sezione di Psicologia Sociale, oltre che di altri appuntamenti nazionali su questi temi;
b) creare un’occasione di confronto interdisciplinare e interprofessionale. Il titolo delle due giornate, volutamente inteso al plurale «Sui Generi», richiama la complessità del tema: dal gap di genere alla costruzione dell’identità; dal pregiudizio sessuale al ruolo svolto dai media (vecchi e nuovi), solo per citare qui alcune riflessioni che sono state sviluppate nell’arco delle due giornate.
L’evento ha visto la presenza di una media di circa un centinaio di persone. Nel corso delle due giornate sono state presentate 19 comunicazioni di ricerca, 6 poster, due relazioni alla tavola rotonda, una testimonianza via video.
Il presente volume è testimonianza della ricchezza dei contributi presentati. Esso è diviso in cinque sezioni: «Stereotipi di genere»; «Stereotipi oltre il genere femminile»; «Vecchi e nuovi media: dalla pubblicità ai social network»; «Il genere nei vari contesti sociali» e «Il gap di genere nel mondo del lavoro».
Il diritto internazionale per la pace e nella guerra. Sviluppi recenti e prospettive future. Liber amicorum in onore di Edoardo Greppi
Il volume raccoglie i contributi di illustri studiosi di diritto internazionale e di diritto dell’Unione sul controverso rapporto tra diritto, pace e guerra, argomento da sempre al centro degli interessi scientifici e delle riflessioni di Edoardo Greppi. L’opera si struttura in quattro parti. La prima affronta le questioni della prevenzione dei conflitti, della soluzione delle controversie e del ruolo delle organizzazioni internazionali in questo contesto. La seconda si concentra sul rapporto tra pace e processo di integrazione europea, anche alla luce del conflitto in Ucraina. La terza guarda al ruolo della giustizia penale internazionale quale strumento di mantenimento della pace. L’ultima parte, la quarta, analizza il rapporto tra conflitti armati, condotta delle ostilità e tutela dei diritti umani.
Dalla canzone agli stormi di emozioni: un esempio di misurazione di impatto sociale per le band musicali
Il report esamina secondo logiche scientifiche di analisi l’impatto sociale generato da un progetto musicale. In occasione dell’uscita del brano Stormi, il gruppo musicale Eugenio in Via di Gioia ha raccolto tramite un sondaggio web le paure e i sogni degli affezionati al fine di utilizzare l’AI generativa per la creazione del video musicale. I dati raccolti sono stati successivamente analizzati al fine di comprendere quali siano le principali correlazioni tra le paure e i sogni espressi dai fans della band. È stata condotta una sentiment analysis al fine di comprendere quali siano le piattaforme di dibattito sul tema e il pubblico target della band. È emerso che la larga maggioranza degli interessati ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni ed è presente una predominanza di post che accolgono in maniera positiva le interazioni collegate all’iniziativa.
In seconda battuta, è stata eseguita un’analisi quantitativa al fine di rilevare le principali paure e i sogni. I circa 10.000 risultati rilevano come le principali paure generazionali siano la solitudine, il fallimento personale e la perdita dei propri cari. I sogni rivelano un desiderio di felicità e di volontà di realizzazione professionale. L’analisi combinata ha messo in evidenza come la solitudine sia una paura a cui si contrappone il desiderio di socialità e di relazioni. Nel complesso, il documento restituisce un quadro generazionale legato alle paure e ai sogni. L’impatto generato dall’iniziativa risiede nella facilità di comunicazione all’interno del contesto informale e artistico. La musica ha permesso di fare emergere un quadro intricato e variopinto di emozioni, che altrimenti sarebbero rimaste sommerse.
In seconda battuta, è stata eseguita un’analisi quantitativa al fine di rilevare le principali paure e i sogni. I circa 10.000 risultati rilevano come le principali paure generazionali siano la solitudine, il fallimento personale e la perdita dei propri cari. I sogni rivelano un desiderio di felicità e di volontà di realizzazione professionale. L’analisi combinata ha messo in evidenza come la solitudine sia una paura a cui si contrappone il desiderio di socialità e di relazioni. Nel complesso, il documento restituisce un quadro generazionale legato alle paure e ai sogni. L’impatto generato dall’iniziativa risiede nella facilità di comunicazione all’interno del contesto informale e artistico. La musica ha permesso di fare emergere un quadro intricato e variopinto di emozioni, che altrimenti sarebbero rimaste sommerse.
Il trattamento dei dati personali nella ricerca biomedicaProblematiche etico-giuridiche
Lo sviluppo e la diffusione delle ICT digitali hanno ampliato enormemente la portata della produzione, raccolta, conservazione e condivisione di dati, con un impatto rivoluzionario sul modo di fare ricerca biomedica e sugli obiettivi della stessa. Sia per il progresso della ricerca biomedica traslazionale, che per la progettazione di programmi efficienti ed efficaci di organizzazione e gestione dei servizi sanitari, è diventato fondamentale per i ricercatori e per i responsabili di politiche sanitarie, l’accesso, la condivisione, il trasferimento e l’utilizzo di dati personali per finalità scientifiche, potenzialmente distanti da quelle per cui sono stati originariamente raccolti Una volta tracciato il processo evolutivo che ha portato all’emergere dell’approccio data intensive nella ricerca biomedica contemporanea, la monografia si concentra sugli sforzi del legislatore europeo di trovare un nuovo equilibrio tra esigenze individuali di tutela dei dati personali e istanze fondamentali di matrice generale, come, appunto, il progresso della ricerca scientifica, che va anche a beneficio della salute della popolazione e della sanità pubblica. Uno sforzo spesso ostacolato dai legislatori degli Stati Membri, che sfruttano il margine di discrezionalità a loro concesso dal reg. UE n. 679/2016 (meglio noto come “GDPR”) per riaffermarsi “sovrani” in materia di condizioni di liceità per i trattamenti dei dati sanitari. Ma l’uniformità normativa, adesso carente, è solo uno degli elementi necessari per progettare una governance della gestione dei dati e del ritorno dei risultati partecipata ed inclusiva, in grado di far fronte ai rischi, la cui portata è ancora incerta, derivanti dalle caratteristiche tipiche della ricerca biomedica contemporanea.
"High Performance Learning" Project Uno studio pilota sui bisogni formativi di insegnanti e genitori piemontesi, rispetto la fragilità cognitiva
Questo studio pilota, commissionato dall’Associazione Diritti Negati ODV e dalla Consulta per le Persone in Difficoltà in vista dell’attuazione del progetto High Performance Learning (HPL), nasce in particolar modo dalla consapevolezza della difficile inclusione scolastica di studenti e studentesse con fragilità cognitiva e intellettiva. La ricerca si inserisce in una realtà poco indagata, si constata infatti la carenza cronica di survey che a livello nazionale indaghino il tema dei bisogni (e delle risorse formative) di genitori e insegnanti rispetto al tema della fragilità cognitiva. Questo studio, che si svolto fra l’ottobre 2021 e l’aprile 2022, mira ad indagare attraverso un’indagine campionaria i bisogni formativi avvertiti dai genitori e dagli insegnanti ai/lle cui figli/e o alunni/e è stata riconosciuta una disabilità cognitiva (Legge 104/92) o certificata una fragilità cognitiva, e che frequentano le scuole primarie o secondarie di I e II grado nella regione Piemonte.
Il report analizza i bisogni percepiti dai due campioni e osserva come una maggior collaborazione e co-progettazione permetta una costruzione di percorsi di inclusione scolastica di studenti e studentesse BES. Osservando in modo speculare la situazione vissuta dai genitori e dagli/dalle insegnanti, due istituzioni fondamentali nel processo di socializzazione, il report fa emergere alcune aree di criticità che, se risolte, permetterebbero una maggior comunicazione fra scuola e famiglia e migliorerebbero l’ambiente di apprendimento.
Abstract dei contributi presentati al XXXI Congresso Nazionale AIP sezione Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione
Questo volume contiene gli abstract dei contributi presentati al XXXI Congresso Nazionale della Sezione AIP di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi presso l’Università di Torino dal 17 al 19 settembre 2018.
Sintetizzare in poche parole l’esperienza del convegno è difficile, perché è stato ricchissimo di partecipazione e interesse, come gli abstract raccolti in questo volume dimostrano. Il convegno ha visto la presentazione di 238 contributi, in 37 Simposi e 11 sessioni poster.
Silvia Bonino ha introdotto i lavori, richiamando nel suo intervento il significato e anche la responsabilità sociale della Psicologia dello sviluppo e dell’educazione. Le Lezioni Magistrali hanno toccato due elementi cruciali per la ricerca attuale: il contributo delle conoscenze neuroscientifiche alla conoscenza dello sviluppo e all’intervento educativo (Gaia Scerif), e l’approccio teorico della teoria dei sistemi dinamici per la comprensione dello sviluppo (Paul van Geert).
La post-conference tenutasi nel pomeriggio del 19 settembre ha aperto il dibattito, anche all’interno della Psicologia, sul significato della continuità educativa per i servizi 0-6 anni, che il legislatore ha recentemente introdotto nel nostro paese. L’intervento introduttivo di Michel Vandenbroeck ha inquadrato la tematica in una prospettiva europea, sollecitando la riflessione e il dibattito sulla relazione tra conoscenza scientifica e complessità dell’implementazione delle conoscenze nella concreta realtà dei servizi. La partecipazione è stata ampia al di là delle aspettative, non solo di psicologi, ma anche di educatori, insegnanti e pedagogisti, attivamente impegnati nella realtà dei servizi educativi.
Alla post-conference è seguita la giornata organizzata dai giovani del gruppo e-care, con la partecipazione di 16 giovani ricercatori/trici e le lezioni magistrali di Massimiliano Pastore e Antonio Calcagnì.
A tutti i partecipanti che hanno contribuito alla ricchezza di questo volume va il nostro ringraziamento. Confidiamo che gli abstract qui raccolti possano fornire uno spaccato fedele della ricerca in psicologia dello sviluppo e dell’educazione nel nostro paese, e che possano essere un utile strumento per la diffusione e l’arricchimento di questa ricerca, sollecitando future collaborazioni.
Il Comitato Scientifico del XXXI Congresso AIP
Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione
Madera
Questa scheda analizza il territorio di Madera ed è parte di Europa d’Oltremare: un Atlante delle culture, realizzato da Arcipelago Europa – Centro di ricerca su Culture, Società e Ambienti nell’Europa d’Oltremare.
Europa d’Oltremare: un Atlante delle culture è un progetto di pubblicazione che mira a diffondere la conoscenza degli Oltremare europei ponendo attenzione alle relazioni sociali e agli ambienti, alle peculiarità linguistiche, culturali e istituzionali, alle relazioni interetniche e alle diseguaglianze socioeconomiche, alle forme di autonomia e alle rivendicazioni di sovranità. Si tratta di un atlante socioculturale composto di schede dedicate ai singoli Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) e Regioni Ultraperiferiche (RUP) dell’Unione europea. Le schede sono curate da Arcipelago Europa in collaborazione con docenti, ricercatori, ricercatrici, specialisti e specialiste degli e dagli Oltremare.
Nell’ordinamento dell’Unione europea i Paesi e Territori d’Oltremare (PTOM) sono isole associate all’UE in virtù della relazione speciale che intrattengono con uno degli Stati membri (Francia, Danimarca, Regno dei Paesi Bassi). Seppur non indipendenti, i PTOM sono dotati di peculiari forme di autonomia nei confronti degli Stati a cui sono legati. Essi non fanno parte del territorio dell’UE, ma i loro abitanti sono cittadini europei e partecipano alle elezioni europee.
Le Regioni Ultraperiferiche (RUP), invece, fanno parte dell’UE, in quanto parte integrante del territorio di uno degli Stati membri (Spagna, Portogallo, Francia). Vi si applicano pienamente il diritto nazionale e quello comunitario.
La responsabilità sociale nel turismo: un asset vincente per le Alte Valli
In questo risultato della ricerca si evidenziano le tematiche principali associate alla responsabilità sociale nel turismo che possono essere applicate al contesto delle Alti Valli. L’attuale business model della filiera legata al turismo non considera il concetto di responsabilità sociale. L’analisi che ha portato alla definizione del concetto di responsabilità sociale si concentra sul contesto Europeo individuando 173 articoli scientifici presenti su Scopus. Sulla base delle fonti individuate lo studio analizza attraverso l’analisi bibliometrica le variabili principali che identificando i pilasti su cui si basa e gli approcci che vengono adottati. L’analisi integra il business model composto da soggetti pubblici, privati e no profit e in grado di generare valore e rispondere ai bisogni del mercato, del territorio e della comunità con elementi di carattere ambientale, sociale, economico e tecnologico. Lo studio propone la possibilità di adottare la misurazione di elementi di responsabilità sociale attraverso diverse linee guida, approcci ed indicatori già esistenti nel contesto Europeo. Le linee guida sono state tradotte in buone pratiche mentre gli indicatori adottati si collocano all’interno di un approccio volto da un lato a misurare il cambiamento nel tempo, dall’altro a allocare i risultati in rapporto agli indicatori SDGs. Gli indicatori sono stati definiti e identificati sulla base dei possibili business model forniti dalla letteratura e dalla pratica all’interno dell’area delle Alti Valli e aree protette.
Il Popular Financial Reporting nelle Università: Il caso studio dell’Università degli Studi di Torino
Il Bilancio POP o Popular Financial Report è una forma di rendicontazione, che ha l’obiettivo di presentare con semplicità e trasparenza l’attività delle aziende di diversa natura, pubblica, privata, ibrida, facilitando percorsi di comunicazione tra i portatori di interesse non addette ai lavori. Lo studio presenta il caso del Bilancio POP dell’Università degli Studi di Torino. Il caso studio considerato è stato realizzato sulla base di linee guida costruite grazie a evidenze internazionali, linee guida ed evoluzioni nazionali. L’analisi indaga sulla strutturazione dei contenuti e delle informazioni del documento attraverso l’approccio dialogico e di continua evoluzione che contraddistingue i bilanci POP. L’utilizzo di un questionario rivolto sia agli studenti/principali portatori d’interesse che ad esperti accademici permette di individuare caratteristiche e criteri che devono essere rispettati e, al tempo stesso, fornisce elementi di discussione e confronto per future indagini tecniche ed accademiche. Il caso del Bilancio POP e lo studio delle variabili legate al report è il primo attuato in Italia.