Dalla dimensione cyber alle “nuove” intelligenze. Rischi e sfide per l’Europa

L’ormai quasi totale dipendenza da sistemi tecnologici digitali, la velocità e il livello di sostituibilità che proprio tali possibilità/opportunità hanno assunto rispetto alle capacità dell’uomo si risolvono nella continua evoluzione delle conquiste nella dimensione Cyber e nel campo della AI. Per questo, la corsa a superare in qualità il modo con cui le informazioni verranno processate riposiziona i termini di potenza ancorandoli alla conquista della superiorità tecnologica nelle diverse declinazioni possibili: Cyber, AI e Quantum Computing. Ciò attribuisce un significato decisivo al paradigma della “sovranità tecnologica”, unica garanzia di indipendenza se non di sopravvivenza politica ed economica di un attore-Stato. L’Unione europea, di fronte alle “nuove Intelligenze”, ha cercato nel vertice di Londra del novembre 2023, AI-Safety Summit, di provare a superare ogni definizione mettendo sul tavolo delle discussioni un altro problema: l’impatto e il ruolo che l’Intelligenza Artificiale, nelle sue diverse e complesse manifestazioni, assumerà nei prossimi anni. Una preoccupazione non di poco conto condivisa dai 28 paesi firmatari più l’Unione europea e contenuta nella «Dichiarazione di Bletchley Park». L’ordine geopolitico e geoceconomico, ancora una volta definito da nuove instabilità per differenza di potenza e capacità, troverà nel controllo della produzione e dell’accesso a tecnologie sempre di più extra-dimensionali, la ragione quanto la soluzione dei conflitti e delle crisi future in un modello relazionale decisamente tecnopolare. Un modello, quest’ultimo, nel quale l’Europa del domani dovrà decidere con quali politiche e con quali strumenti, giuridici, economici e tecnologici, vorrà giocare il proprio destino.

Dalla canzone agli stormi di emozioni: un esempio di misurazione di impatto sociale per le band musicali

Il report esamina secondo logiche scientifiche di analisi l’impatto sociale generato da un progetto musicale. In occasione dell’uscita del brano Stormi, il gruppo musicale Eugenio in Via di Gioia ha raccolto tramite un sondaggio web le paure e i sogni degli affezionati al fine di utilizzare l’AI generativa per la creazione del video musicale. I dati raccolti sono stati successivamente analizzati al fine di comprendere quali siano le principali correlazioni tra le paure e i sogni espressi dai fans della band. È stata condotta una sentiment analysis al fine di comprendere quali siano le piattaforme di dibattito sul tema e il pubblico target della band. È emerso che la larga maggioranza degli interessati ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni ed è presente una predominanza di post che accolgono in maniera positiva le interazioni collegate all’iniziativa.
In seconda battuta, è stata eseguita un’analisi quantitativa al fine di rilevare le principali paure e i sogni. I circa 10.000 risultati rilevano come le principali paure generazionali siano la solitudine, il fallimento personale e la perdita dei propri cari. I sogni rivelano un desiderio di felicità e di volontà di realizzazione professionale. L’analisi combinata ha messo in evidenza come la solitudine sia una paura a cui si contrappone il desiderio di socialità e di relazioni. Nel complesso, il documento restituisce un quadro generazionale legato alle paure e ai sogni. L’impatto generato dall’iniziativa risiede nella facilità di comunicazione all’interno del contesto informale e artistico. La musica ha permesso di fare emergere un quadro intricato e variopinto di emozioni, che altrimenti sarebbero rimaste sommerse.

Cuatro corazones con freno y marcha atrás. Quattro cuori col freno e in retromarcia.

Enrique Jardiel Poncela (1901-1952), uno dei drammaturghi spagnoli dell’«altra Generazione del ‘27», ottenne in vita solo una fama relativa come commediografo facile per il grande pubblico alla ricerca di un divertimento superficiale. Solo molti anni dopo la sua scomparsa la critica è riuscita a rivalutare un teatro di parola che proponeva alla scena spagnola dell’epoca una sfida di rinnovamento basata su una nuova concezione di umorismo e di inverosimile. Il teatro per l’autore doveva presentare allo spettatore una realtà il più possibile diversa da quella del mondo extrascenico, quanto più diversa tanto più inverosimile e quanto più inverosimile tanto più vicina a «quello che deve essere il teatro». Cuatro corazones con freno y marcha atrás si colloca tra le opere teatrali di Jardiel Poncela che meglio ne hanno rappresentato la teoria drammatica e che con maggiore evidenza si sono allineate a quella «estética de lo inverosímil» promossa dal drammaturgo. Ancora oggi questa inverosimiglianza, presentata con apparente leggerezza e grande cura linguistica, riesce a strapparci un sorriso, anche nell’attenta e accurata traduzione italiana di Carlotta Paratore, Ricercatrice di Lingua e traduzione spagnola nel Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi Roma Tre. Si ringraziano gli eredi di Enrique Jardiel Poncela, in particolare Enrique Gallud Jardiel in qualità di rappresentante, per aver concesso l’autorizzazione a pubblicare questo lavoro.

Criticità, potenzialità e fattori di implementazione del lavoro da remoto L’insegnamento del periodo pandemico sul territorio torinese

La ricerca “Criticità, potenzialità e fattori di implementazione del lavoro da remoto”, nata dalla collaborazione fra il Centro Luigi Bobbio per la Ricerca Sociale Pubblica e Applicata e l’Osservatorio su Università e Professioni dell’Università di Torino, indaga i modi e le eccezionali condizioni di implementazione dello smart working in periodo emergenziale, alla ricerca dei segnali di un cambio di orientamento verso il futuro all’interno delle imprese. Infatti, prima della diffusione del Coronavirus, in Italia il lavoro da remoto interessava una platea ridottissima di lavoratori e lavoratrici per una porzione molto limitata di giorni, inoltre le ricerche sociologiche rilevavano come il lavoro a distanza avesse molteplici implicazioni sia in relazione alla produttività aziendale sia al benessere dei lavoratori. Per fare questo sono state interpellate 24 imprese (manifatturiere e dei servizi, per lo più di dimensioni medio-grandi e operanti sul territorio torinese nel settore privato). L’analisi del materiale raccolto ha interessato numerosi temi: la situazione pregressa e la reazione di fronte all’evento pandemico, l’implementazione dello smart working, le conseguenze sull’organizzazione del lavoro, la formazione, le prospettive per il futuro. Questi sono stati ricondotti all’insieme dei processi di innovazione tecnologica, organizzativa e legati alla cultura aziendale che possono rivelarsi uno strumento per rispondere in maniera più pronta e appropriata alle sfide di un mercato sempre più globalizzato. I risultati della ricerca sono stati riletti in chiave di suggerimenti di policy per la futura implementazione strutturale del lavoro da remoto.

Creazione di valore nell’industry 4.0

Il Digital booklet è un progetto editoriale multimediale volto a comprendere i cambiamenti della gestione strategico-operativa di impresa nella IV rivoluzione industriale. Il lavoro è sviluppato grazie a una disamina della letteratura scientifica – book, articoli, conference... – e grigia – articoli divulgativi, rapporti, siti internet, video, interviste... – Il progetto editoriale multimediale si arricchisce grazie ai progetti di ricerca degli Autori confluiti in riviste scientifiche top ranking, libri e partecipazione a convegni, workshop e seminari. Il progetto editoriale multimediale è creato con specifici rimandi nel testo a bibliografia, sitografia, video, articoli scientifici e divulgativi ed è realizzato grazie a una piattaforma di collaborative e distante learning volto a creare un ambiente di apprendimento integrato dove studenti, manager professionisti ed esperti possono: - disporre dei materiali prodotti da docenti e professionisti; - ascoltare video-lezioni con autovalutazioni; - svolgere varie attività (esercitazioni, case study, gaming…) con colleghi e docenti; - sviluppare abilità e competenze.

Comunismo e Socialismo. Storia di un’idea

Nei due testi inediti redatti a Parigi e al confino di Avigliano in Basilicata, un giovane Franco Venturi, intellettuale in formazione, appassionato della cultura e della politica degli anni Trenta, presenta una Storia dell'idea comunista e socialista, che riaffiorerà poi, carsicamente, nelle sue riflessioni successive. Egli rivela in queste pagine un aspetto diverso della sua personalità di storico, autore del celebre Settecento riformatore. La figura del militante antifascista, con una salda cultura filosofica e politica, s'intreccia ai turbamenti di chi sente il peso tragico della realtà contemporanea. Il vitalismo dell'idea settecentesca di natura che diede forma all'economia e alla politica è al centro della riflessione sulla nascita dell'idea comunista e costituisce il punto di riferimento del manoscritto parigino del 1939. Emergono qui con chiarezza un metodo e una forma che Venturi opponeva agli schemi rigidi della cultura marxista nella Parigi degli anni Trenta, dove Élie Halévy teneva le sue conferenze e il giovane figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi frequentava i gruppi di 'Giustizia e Libertà'. Nell'immobilità forzata del confino, qualche anno più tardi, Venturi collegherà il comunismo settecentesco alla riflessione sul socialismo ottocentesco, su Marx, sulla socialdemocrazia, sulla rivoluzione russa, tessendo quell'ordito che spiega come lo storico dell'illuminismo divenne anche l'autore del Populismo russo.

Comedia muy ejemplar de la Marquesa de Salucia, llamada Griselda

La Comedia muy ejemplar de la Marquesa de Salucia, llamada Griselda, databile intorno al 1570, è il primo adattamento drammatico della novella X 10 del Decameron di Boccaccio in area iberica, e si caratterizza per prendere spunto piuttosto che dalla versione latina di Petrarca, come è normale in tutta Europa, dalla traduzione castigliana del riassunto incluso da Foresti nel suo Supplementum chronicarum, traduzione realizzata da Vinyoles agli inizi del Cinquecento. Qui offriamo il testo ammodernato dell'unica copia esistente (Madrid, 1603) con qualche ipotesi sulla possibile identità del suo autore, l'único poeta y representante, Navarro, insieme al suo intertesto: la menzionata traduzione di Vinyoles, ammodernata pure a partire dell'edizione della Suma (Valencia, 1510).

Come decide la Corte dinanzi a questioni “tecniche”Incontri sulla giurisprudenza costituzionale (Torino, marzo-giugno 2019)

Il volume raccoglie gli atti relativi a un ciclo di incontri seminariali che si sono svolti, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, nella primavera del 2019. Il tema che attraversa i diversi contributi è quello della motivazione nelle decisioni costituzionali. Nel tempo la struttura delle decisioni della Corte è diventata sempre più articolata. La complessità delle questioni che la Corte è chiamata a decidere e l’elevato tasso di “tecnicismo” che ormai caratterizza la gran parte delle questioni di legittimità costituzionale spinge (o costringe) i giudici costituzionali ad adottare motivazioni analitiche, trasformando la natura delle sue stesse pronunce, che diventano anch’esse sempre più tecniche e tendenzialmente rivolte a un uditorio specializzato. Il risultato – soprattutto nelle materie maggiormente permeabili ai “vincoli tecnici” – è un tendenziale appannamento del “tono costituzionale” delle questioni e, per riflesso, delle stesse sentenze costituzionali. Tutto ciò con il rischio di assistere a una trasformazione del ruolo del giudice delle leggi.

CIRSDe. Un progetto che continua. Riflessioni e prospettive dopo 25 anni di studi di genere. Atti del Convegno

Giovedì 1 e venerdì 2 dicembre 2016, presso l'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi e l'Aula 1 della Palazzina Einaudi, si è svolto il convegno dal titolo "CIRSDe. Un progetto che continua. Riflessioni e prospettive dopo 25 anni di studi di genere", il cui intento era quello di proporre un momento di riflessione sullo stato dell’arte dei Gender and Women’s Studies in chiave multidisciplinare e dialogica a 25 anni dalla nascita. Questo volume raccoglie i testi degli interventi suddivisi nelle quattro sessioni tematiche denominate TERRE, CORPI, LAVORO E POTERE. Nella sessione TERRE si sono intrecciati i cambiamenti climatici e il coltivare la terra con il complesso contesto delle migrazioni in terre diverse dai propri luoghi di nascita. La sessione CORPI ha dato voce alla rappresentazione corporea così come a quella antropologica e medica, fino al delicato dibattito della maternità surrogata/gestazione per altri. Il lavoro di donne e uomini, la conciliazione dei tempi, la sotto rappresentatività delle donne in ambiti lavorativi maschili e la triste attualità del lavoro precario è stato invece il tema portante della sessione LAVORO. La sessione POTERE ha trattato aspetti giuridici e politici, così come lo sconcertante problema della violenza di genere. L’intervento appassionato di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, attraversa le numerose criticità che le donne devono affrontare nel loro quotidiano: la violenza di genere (anche nel web), la conciliazione dei tempi, la difficoltà di avere riconosciuto il proprio ruolo nei diversi contesti di lavoro e di vita quotidiana, il mettere a fuoco che la maternità è strettamente correlata alla genitorialità.

Circolazione, cessione, riciclaggio. Alcuni profili giuridici dell’arte e del suo mercato

Nella fluidità dello spazio globale, venuti meno i tratti classici delle dinamiche economiche, oggi più che mai l'arte si riscopre oggetto e soggetto del mercato. Così, i problemi legati alla peculiarità della sua circolazione, al suo essere un potenziale strumento nelle complesse dinamiche del riciclaggio internazionale nonché la previsione di specifici strumenti legislativi per incoraggiare la sua acquisizione da parte dei soggetti pubblici senza ricorrere alla mediazione del mercato, costituiscono di fatto un interessante “banco di prova” per il diritto e uno stimolante campo d'indagine per il giurista.