Metamorfosi di un territorio Scavi archeologici tra Locri e Gerace: dal tardoantico al post medioevo

Il territorio calabrese compreso tra Locri e Gerace ha subito una serie di significative metamorfosi politiche, economiche e culturali che, a partire dal tardo antico fino all’età svevo-angioina, ha influenzato lo sviluppo di un ambito territoriale solo apparentemente omogeneo. Le tracce archeologiche della presenza bizantina prima, normanna e sveva poi, sono una inequivocabile testimonianza di questo processo evolutivo che è stato esaminato considerando, inoltre, le successive fasi post medievali. Oltre allo studio insediativo si è voluto dare ampio spazio alla cultura materiale anche attraverso i manufatti rinvenuti negli ossari che, dalla metà del XIII al XVIII secolo, sono stati utilizzati per inumare una parte della popolazione sulla quale sono state effettuate le analisi antropologiche che hanno restituito informazioni demografiche di un certo interesse. Inoltre, l’analisi stratigrafica degli elevati, alla quale è stata abbinata l’indagine geologica per individuare le cave di provenienza dei litotipi utilizzati, ha permesso di tracciare un quadro dello sviluppo urbanistico di Gerace. In particolare è stato preso in considerazione il periodo normanno, contraddistinto non solo da un'importante fase costruttiva, ma anche da un'originale sintassi artistica e culturale inseribile, a pieno titolo, nel contesto di un'ampia koinè mediterranea.

The Calabrian territory between Locri and Gerace has undergone a series of significant political, economic and cultural metamorphoses which, from the late roman period to the Swabian-Angevin age, have influenced the development of an apparently homogeneous territorial area. The archaeological data of the Byzantine presence first, Norman and Swabian later, are an unequivocal testimony of this evolutionary process which has been analysed considering also the subsequent post-medieval phases. In addition to the settlement study, has been given ample space to material culture, also through the artifacts found in the ossuaries that, from the mid-13 th to the 18 th century, were used to inhumate part of the population on which anthropological analysis returned demographic information of some interest. Furthermore, the stratigraphic analysis of the elevations, to which the geological investigation was combined to identify the quarries of origin of the lithotypes used in buildings, allowed to draw a picture of the urban evolution of Gerace. In particular, the Norman period was characterised not only by an important construction phase, but also by the development of an original artistic moment that can be inserted in the context of a large Mediterranean koinè.

Le territoire calabrais entre Locri et Gerace a subi une série de métamorphoses politiques, économiques et culturelles importantes qui, de la Antiquité tardive à l'époque souabe-angevine, ont influencé le développement d'une zone territoriale apparemment homogène. Les traces archéologiques de la présence byzantine d'abord, normande et souabe plus tard, sont un témoignage de ce processus évolutif qui a été analysé en tenant compte également des phases post-médiévales. Aussi la culture matérielle a été étudié à travers les découvertes archéologiques dans les ossuaires qui, du milieu du le XIIIème au XVIIIème siècle, étaient utilisés pour inhumer une partie de la population sur laquelle les données anthropologiques renvoyaient des informations démographiques intéressant. De plus, l'analyse stratigraphique des maçonneries, et la recherche géologique pour identifier les carrières d'origine des lithotypes utilisés dans les bâtiments, a permis de dresser un tableau de l'évolution urbaine de Gerace. En particulier, a été analysée la période normande: elle est caractérisée non seulement d'une phase architecturale importante, mais aussi par le développement d'un moment artistique original qui peut être inséré, de plein droit, dans la koinè méditerranéen.

Razionalizzazione del pluralismo giuridico e Panchayati Raj in India

Partendo da un’analisi della letteratura storico-amministrativa coloniale in materia di villaggio e local governance, il presente lavoro indaga il flusso di modelli e categorie del discorso giuridico dal periodo coloniale all’India indipendente. In particolare, tratteggiando diacronicamente e sincronicamente le politiche di gestione del pluralismo giuridico in India con riferimento all’amministrazione locale della giustizia, si esaminano l’evoluzione socio-giuridica della panchayat e i processi di ibridazione e mutuazione avvenuti tra state e non-state justice institutions.

“Quale formazione per quale giurista?”Insegnare il diritto nella prospettiva socio-giuridica

Quali connotati deve assumere la formazione del giurista del XXI secolo? Il giurista tradizionale interprete dei testi di legge può oggi limitarsi a questo o deve tornare a conoscere i con-testi entro i quali tale interpretazione produce i suoi effetti? Si tratta di questioni che la comunità scientifica dei sociologi del diritto avverte come prioritarie e che hanno costituito il focus di iniziative ed occasioni di dibattito promosse dall’Associazione di Studi Diritto e Società. In tale prospettiva, il volume raccoglie alcune riflessioni su esperienze didattiche che in questi anni hanno cercato di fornire delle risposte alla diffusa sensazione di inadeguatezza dei modi tradizionali di insegnare il diritto, mettendo in rilievo come, da tale punto di vista, la sociologia del diritto possa offrire un contributo decisivo al rinnovamento della cultura giuridica dei giuristi.

Atti del Convegno "La Formazione dei Docenti di Matematica tra continuità e innovazione: il Lesson Study"

Nel 2018 il Lesson Study, una pratica di formazione docenti in contesto collaborativo, si aggiunge al ricchissimo panorama della formazione docenti di Matematica in Piemonte con ramificazioni in Valle d’Aosta e Lombardia. Da qui, e con la collaborazione degli altri gruppi di ricerca nazionali (Modena-Reggio Emilia, Napoli, Salerno…), nasce l’idea di un momento d’incontro e rete tra le realtà coinvolte nella sperimentazione del Lesson Study in Italia. Obiettivi del convegno La Formazione dei Docenti di Matematica tra continuità e innovazione: il Lesson Study sono stati (1) la condivisione delle pratiche Lesson Study attive sul territorio nazionale e in realtà internazionali affini, (2) la riflessione critica per un loro proficuo utilizzo nel panorama scolastico attuale e (3) la disseminazione; a partire da un forte radicamento in quella che è la tradizione culturale della formazione docenti di matematica in Italia, sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista della ricerca. Le comunicazioni presenti negli Atti sono 19, a cui si aggiungono 2 workshop, 9 plenarie, 2 contributi dalle Istituzioni regionali piemontese e valdostana, e 3 contributi da dirigenti scolastici. I lettori interessati potranno esplorare l’inquadramento del Lesson Study nel contesto internazionale e in quello italiano sia dal punto di vista della ricerca che dal punto di vista dei docenti, i resoconti di esperienze didattiche in tutti i gradi scolastici, i Lesson Plan da cui trarre ispirazione, e le idee per un inquadramento istituzionale del Lesson Study sia per la formazione docenti (anche neoassunti) che nel quadro della gestione della dirigenza del tempo-scuola. Sito del convegno: https://www.lessonstudy.unito.it.

CIRSDe. Un progetto che continua. Riflessioni e prospettive dopo 25 anni di studi di genere. Atti del Convegno

Giovedì 1 e venerdì 2 dicembre 2016, presso l'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi e l'Aula 1 della Palazzina Einaudi, si è svolto il convegno dal titolo "CIRSDe. Un progetto che continua. Riflessioni e prospettive dopo 25 anni di studi di genere", il cui intento era quello di proporre un momento di riflessione sullo stato dell’arte dei Gender and Women’s Studies in chiave multidisciplinare e dialogica a 25 anni dalla nascita. Questo volume raccoglie i testi degli interventi suddivisi nelle quattro sessioni tematiche denominate TERRE, CORPI, LAVORO E POTERE. Nella sessione TERRE si sono intrecciati i cambiamenti climatici e il coltivare la terra con il complesso contesto delle migrazioni in terre diverse dai propri luoghi di nascita. La sessione CORPI ha dato voce alla rappresentazione corporea così come a quella antropologica e medica, fino al delicato dibattito della maternità surrogata/gestazione per altri. Il lavoro di donne e uomini, la conciliazione dei tempi, la sotto rappresentatività delle donne in ambiti lavorativi maschili e la triste attualità del lavoro precario è stato invece il tema portante della sessione LAVORO. La sessione POTERE ha trattato aspetti giuridici e politici, così come lo sconcertante problema della violenza di genere. L’intervento appassionato di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, attraversa le numerose criticità che le donne devono affrontare nel loro quotidiano: la violenza di genere (anche nel web), la conciliazione dei tempi, la difficoltà di avere riconosciuto il proprio ruolo nei diversi contesti di lavoro e di vita quotidiana, il mettere a fuoco che la maternità è strettamente correlata alla genitorialità.

Prostituzione e diritti fondamentali: un'analisi comparata delle costituzioni e delle legislazioni nazionali

Lo scritto analizza i modelli legislativi esistenti in materia di prostituzione sul panorama europeo, soffermandosi su quei delicati profili giuridici inerenti il bilanciamento dei diritti fondamentali racchiusi nelle singole Costituzioni nazionali. In particolare l'analisi riguarda l'ordinamento russo, svedese, italiano e tedesco, che rispettivamente riflettono il proibizionismo, il neoproibizionismo, l'abolizionismo e la regolamentazione della prostituzione. The work deals with the existing relationship between prostitute's fundamental rights and all the legal frameworks which are in force in Europe. Chapter I examines some legal, thorny issues concerning prostitution, such as the disposal of the body, the notion of human dignity, the equality principle, the general clause of good customs, the right to work and to health and. In Chapters II-V these issues are transposed into the analysis of four European States' Constitution and legislations. The Russian prohibitionism is characterised by the prostitutes' administrative prosecution on the basis of public morality and health. The Swedish neo-prohibitionism aims at establishing a gender policy, which is grounded on a new social order; as a result, Swedish law subjects clients to sanctions, while considering prostitutes as victims who deserve a special protection. Italian abolitionism provides for a freedom to prostitute yourself which must be in compliance with the general clause of public morality, while prosecuting all those activities that are ancillary and apt to violate the prostitutes' self-determination; in any case, the legislative aim is to respect and fulfil all the constitutional fundamental rights. The German regulatory framework regards prostitution as an expression of the occupational freedom provided by the Basic Law, in order to promote the individual's substantial self-determination and to protect prostitutes' fundamental rights. Finally the work ends with a short consideration on whether there is - or there is not - a legal pattern which is apt to protect all the fundamental rights to whom prostitutes are entitled.

Donne "da favola". Evoluzioni e contraddizioni dello stereotipo femminile nel racconto fantastico

How has the image of the woman changed over time? Can we say that certain "old" stereotypes have lapsed? In this analysis I’ve reflected about the theme, comparing some modern cinematographic revisitations and the corresponding written texts in the field of the fantastic genre, to understand if and how the female image (and not only) has changed from a century to another (in this case between the 19th and the 21st century). The research has developed through the semiotic and gender studies, in order to analyze the diversities and the characteristics of the various texts observed (written and audiovisual) and to realize how the idea of feminine is changed and, maybe, evolved, proposing new type of characters (and also a new and complex dialogue with the masculine counterpart). It emerges, indeed, the necessity to reflect on these stereotypes, on the modalities of development over time and on the difficulty that still today, despite certain changes, remains in thinking them (and thinking differently). Because, in the end, what does it mean male and female? What makes us who we are?

La scuola di economia di Torino : da Cognetti de Martiis a Einaudi

La scuola di economia di Torino : da Cognetti de Martiis a Einaudi / a cura di Roberto Marchionatti e Giandomenica Becchio. - Torino : Celid, 2005. - 234 p. ; 24 cm. ((Fa parte di Quaderni di storia dell'Università di Torino , 7

Il sistema dei rimedi post-iudicatum in adeguamento alle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo

Ormai da tempo il principio di intangibilità del giudicato penale è oggetto di un inarrestabile “processo erosivo”, tra l’altro per via dei riflessi, nell’ordinamento interno, della normativa internazionale a tutela dei diritti umani. Il riferimento va, in particolare, all’obbligo, per ciascuno Stato membro del Consiglio d’Europa, di dare esecuzione alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che riscontrino una violazione, ad opera di quello Stato, delle garanzie convenzionali: considerato, infatti, che la Corte europea può essere adita solo previo esaurimento delle vie di ricorso interne, l’adozione delle misure, diverse da una mera riparazione pecuniaria, prescritte dalla Corte stessa a ristoro dell’accertata violazione, si pone di regola a valle del giudicato, ciò che può imporne la cessazione degli effetti, la modifica o la rimozione. Nella pressoché totale inerzia del legislatore, la “via italiana” all’individuazione di un rimedio post-iudicatum in adeguamento ai canoni convenzionali si è rivelata assai tortuosa, passando prima per soluzioni meramente “pretorie”, poi per l’intervento additivo con cui la Corte costituzionale ha introdotto la revisione “europea”, peraltro inidonea ad offrire copertura esaustiva, a fronte dell’eterogeneità delle violazioni convenzionali e delle relative prescrizioni riparatorie. Di qui, per effetto ancora dell’“azione combinata” della giurisprudenza ordinaria e costituzionale, strade ulteriori sono state percorse, in particolare attraverso una lettura estensiva – se non analogica – dei poteri attribuiti dalla legge al giudice dell’esecuzione. Ciò, anche nell’ambito di una controversa tendenza “soggettivamente espansiva” dell’obbligo esecutivo ex art. 46 CEDU, volta ad estendere la caducazione del giudicato a soggetti diversi dal ricorrente a Strasburgo, che versino in condizioni analoghe al primo. In un siffatto contesto, il libro si propone, anzitutto, di ricostruire i presupposti, l’ambito applicativo e le difficoltà operative della revisione “europea” e di alcuni strumenti “limitrofi” di caducazione del giudicato “convenzionalmente illegittimo”, nell’intento di ricondurre a sistema uno stato dell’arte che sconta l’handicap della propria matrice giurisprudenziale. Allo stesso tempo, in un momento storico che non registra nuove iniziative legislative in materia, lo studio intende fornire qualche spunto de iure condendo, nell’auspicio di rialimentare un dibattito che sarebbe riduttivo ritenere definitivamente superato dalla supplenza giurisprudenziale.

Il pubblico concorso come funzione amministrativa

Il pubblico concorso si è affermato a partire dall'epoca moderna come modello di selezione di funzionari pubblici fedeli e capaci, necessario ad assicurare l’adeguatezza dell’organizzazione pubblica all'esercizio dei compiti attribuitile dall'ordinamento (art. 118, comma 1, Cost.). A partire dalle dichiarazioni liberali dei diritti di fine ‘700, il riconoscimento dell’eguale diritto di accesso dei cittadini agli impieghi pubblici (art. 51, comma 1, Cost.) ha offerto al concorso una legittimazione ulteriore, in cui si coglie una delle più profonde ragioni della procedimentalizzazione che lo caratterizza. Non è dunque un caso che l’evoluzione verso l’adozione di strumenti giuridici di diritto privato non abbia coinvolto il concorso. Questo resta al contrario un insuperabile principio di organizzazione (art. 97, comma 4 Cost.), che si afferma ogni qual volta siano affidati a un apparato compiti d’interesse pubblico, a prescindere dalla natura giuridica di diritto privato a esso “accidentalmente” attribuita, recando con sé la disciplina procedimentale. La procedimentalizzazione garantisce la controllabilità e il sindacato secondo i vizi di violazione di legge, incompetenza e, soprattutto, di eccesso di potere, secondo un carattere che non trova equivalenti nella disciplina del lavoro nell'impresa. Le critiche più frequentemente opposte al concorso, che ne rilevano l’incapacità di selezionare effettivamente i migliori candidati, investono in realtà i contenuti delle prove o la selezione dei commissari, piuttosto che il carattere di diritto pubblico del modello; a esse può farsi efficacemente fronte con l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale, capaci di automatizzare almeno in parte i procedimenti di selezione, oltreché di correlare i fabbisogni di professionalità alla capacità amministrativa degli enti. La correlazione tra interesse pubblico, procedimento amministrativo e atto amministrativo propria del concorso reca con sé la giurisdizione amministrativa che offre una tutela penetrante alle ragioni dell’interesse pubblico grazie al sindacato di eccesso di potere e, ancora più, grazie a una tutela costituiva che ha stentato ad affermarsi innanzi al giudice ordinario incaricato del contenzioso sul lavoro nelle pubbliche amministrazioni.