Identità, innovazione e impatto dell’aziendalismo italiano. Dentro l’economia digitale Atti del XXXIX Convegno nazionale Accademia Italiana di Economia Aziendale - AIDEA (Torino, 12 e 13 settembre 2019)

Da tempo e con continuità gli aziendalisti italiani hanno saputo interrogarsi sulla rispettiva identità e sul ruolo da ricoprire in un contesto generale, che per definizione è ritenuto dinamico e in continuo divenire. L’accelerazione intervenuta nel contesto tecnologico mondiale, che è evoluto nella direzione di una profonda rivoluzione digitale, sta innovando i modelli aziendalistici del passato e impone oggi nuove sfide e riflessioni alla nostra Accademia. Infatti, il processo in atto, innescato e alimentato principalmente da tre fattori interconnessi - la diffusione dei sistemi operativi e delle interfacce user-friendly, la rapida affermazione di Internet e del World-Wide Web e la convergenza di quattro settori di business precedentemente distinti (computer, software, comunicazione, media e intrattenimento) - oltre a introdurre nuovi modelli di business, modifica sempre più profondamente quelli tradizionali ed impone verifiche e cambiamenti negli schemi teorici di analisi dei fenomeni aziendali.

I sovrani della rete. Piattaforme digitali e limiti costituzionali al potere privato

Il volume intende indagare l’impatto delle piattaforme digitali sulle democrazie costituzionali; gli intermediari digitali, in un contesto in cui sembra venuta meno la congruenza tra Stato, territorio ed economia, si insidiano infatti nei luoghi lasciati liberi dai pubblici poteri e contribuiscono a produrre “le strutture sociali in cui viviamo”, ponendosi come arbitri, che pretendono di autolegittimarsi e di gestire, sfruttando l’asimmetria di conoscenza derivante dalla mole di dati a loro disposizione, gli spazi di libertà che essi stessi concedono agli utenti. Esercitano, in questo senso, un potere che esorbita largamente la sola sfera economica. Un potere che è, nei fatti, anche culturale e politico. L’idea da cui muove la ricerca è allora quella di provare a mettere a confronto i meccanismi che informano il funzionamento dell’e-cosistema digitale e le risposte che il diritto, in particolare il diritto costituzionale, è chiamato a elaborare per governare tali fenomeni.

Le rappresentazioni delle violenze di genere nelle pubblicità sociali italiane. Un’analisi intersezionale

According to the literature (Oddone 2013; Ciccone 2014; Cosenza 2015; Magaraggia 2015; Polizzi & Oliveri 2015), the representations of gender-based violence in Italian social advertisements are strongly linked to stereotypical imaginaries of the physical dimension, domestic violence, and the removal of victims' agency, as well as heteronormative and ableist ones. In my qualitative research on 12 advertisements (from 2006 to 2019), I tried to identify representations that go beyond hegemonic terms, with particular attention to the dimensions of racism, ableism and homolesbobitransphobia, applying the intersectional approach, to reacha more complex understanding of how identities and power relations are constructed in visual media. My analysis sought to answer the question of whether social advertisements contain images that challenge stereotypes and prejudices regarding violences, or whether they reiterate certain representational mechanisms that are the result of the phenomenon they are intended to combat. The hypotheses on their verifiability ‒ and therefore on the scarce capacity to challenge the preconceptions of those advertisements that by their function should promote social change ‒ were tested on the basis of the following variables, according to a qualitative methodology that refers to socio-semiotic visual analysis in search of counter-hegemonic narratives: promoting subjects, ways of representing the places of violence, representation of the violences themselves, identities and bodies and communicative style. My research shows that, in Italy, it is difficult to carry out campaigns against gender violence that exclude or question stereotypes. On the one hand, there is a gap between innovative aims and the use of stereotypical language, which is typical of social advertising’s form. On the other hand, there are considerable differences between the various promoters: there is a tension between the different structures and aims of the promoters surveyed, between public service advertising and advocacy.

Immigrazione e diritti fondamentali. Atti dei convegni Siracusa, 4 maggio 2017 - Torino, 27 ottobre 2017

Il volume nasce dalla volontà dei Curatori di unire i contributi offerti con la rielaborazione delle relazioni e degli interventi a due Convegni, tenuti a Siracusa e Torino tra il maggio e l’ottobre 2017, ove studiosi e rappresentanti delle istituzioni si sono confrontati sul fenomeno della circolazione delle persone straniere negli Stati Membri dell’Unione Europea, sulla disciplina del loro ingresso, soggiorno e allontanamento da un territorio, il tutto alla luce dei differenti ordinamenti e tenuto conto dei punti di vista delle diverse discipline giuridiche, sociologiche, economiche e politologiche.

Bianca Guidetti Serra e l’avvocatura militante Tra fonti e storiografia

Con l’occasione del centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra, si è posto all’attenzione l’obiettivo di promuovere e valorizzare la conoscenza degli archivi di avvocati militanti come fonte per la ricerca storica. Una documentazione ancora poco esplorata in Italia, ma aperta a promettenti sviluppi in diverse direzioni che incrociano la storia della professione e della giustizia, la storia sociale e del diritto, oltre a quella dell’impegno civile e politico testimoniato da figure esemplari di avvocati tratteggiate nei contributi qui raccolti. Un campo di studi, quello dell’avvocatura militante, che offre dunque una prospettiva nuova e preziosa sulla stessa storia della democrazia nel XX secolo. Nel dare conto dello stato della ricerca sul tema, i saggi pubblicati analizzano casi specifici di vicende giudiziarie che hanno avuto corso in Italia, in Francia e negli Stati Uniti, con significativi riverberi comparativi sul piano dei sistemi giuridici e dei contesti politici presenti nei diversi paesi.

Family Reunification in EU Law Essential text, cases and materials

The book is an introduction to the key features of family reunification in EU law. The first part is devoted to family reunification of EU citizens, pursuant to Directive 2004/38/EC. The second section addresses Directive 2003/109/EC on family reunification of Third Country Nationals. The book collects and systematizes excerpts from legal texts and judgments of the Court of Justice of the European Union interpreting them. As such, it is mainly intended for students and other readers willing to deepen their knowledge about this topic. The formatting of the book complies with the most reputed indications on readability for persons with specific learning disabilities.

Access to Social Advantages for EU Citizens and Third Country Nationals Under the Law of the European Union. essential texts, cases and materials

The book is an introduction to the key features of access to social advantages in the European Union. The first part is devoted to EU citizens a d their family members, with a focus on the difference between economically active and inactive persons. The second section addresses the variety of categories of third country nationals enabled – at a different degree of intensity and pursuant to a diversified array of EU secondary law instruments - to get access to social advantages in the host Member State. The book collects and systematizes excerpts from legal texts and judgments of the Court of Justice of the European Union interpreting them. As such, it is mainly intended for students and other readers willing to deepen their knowledge about this topic. The formatting of the book complies with the most reputed indications on readability for persons with specific learning disabilities.

Una giuntura critica per il sistema d'innovazione italiano

A lungo l’Italia è stata considerata the “real sick man of Europe”, a causa del drammatico rallentamento della sua crescita economica. Nel corso degli ultimi 25 anni, infatti, il Pil pro-capite ha perso ben 30 punti percentuali rispetto alla media europea (fatta pari a 100), passando da un valore di 126 nel 1995 ad uno di 94 nel 2020. Considerando la stagnazione economica e le difficoltà nel trovare nuovi percorsi di sviluppo che ha caratterizzato il paese negli ultimi trent’anni, la capacità di reazione italiana alla crisi pandemica appare sorprendente. È grazie a questa inaspettata capacità reattiva, che nel corso del 2021, la percezione del sistema Italia ha visto una radicale inversione di rotta. Le organizzazioni internazionali hanno iniziato a formulare previsioni di crescita di breve periodo superiori a quelle degli altri Paesi europei. Alcune agenzie di rating hanno migliorato il loro giudizio sulla solvibilità del debito pubblico e molti leader internazionali hanno espresso un forte apprezzamento per il comportamento tenuto durante la pandemia.

Universi-DaD. Gli accademici italiani e la didattica a distanza durante l'emergenza Covid-19

Durante l’emergenza Covid-19, le Università italiane hanno assicurato la continuità della funzione formativa svolgendo la loro didattica “a distanza” (DaD). Come hanno vissuto quest’esperienza i professori e i ricercatori impegnati in prima linea nell’insegnamento? È andato davvero tutto bene? E, soprattutto, finita l’emergenza, che cosa rimarrà di quanto appreso da questa esperienza? È possibile trarne alcuni insegnamenti che possano migliorare la didattica di quella che sarà la “nuova normalità della vita universitaria”? Per rispondere a queste domande, nel mese di giugno 2020 è stata condotta una ricerca nazionale sulla didattica fatta durante il semestre dell’emergenza. È stato intervistato un campione di 3.398 professori e ricercatori delle università statali che hanno risposto ad un articolato questionario online. Ecco una breve sintesi di quanto hanno detto. Non è andata male, anzi . . .

La didattica a distanza nell'Università di Torino durante l'emergenza Covid. Il modello del decentramento coordinato

Durante l’emergenza Covid-19, le Università italiane hanno assicurato la continuità della funzione formativa svolgendo la loro didattica “a distanza” (DaD). Come hanno vissuto quest’esperienza i professori e i ricercatori impegnati in prima linea nell’insegnamento? È andato davvero tutto bene? E, soprattutto, finita l’emergenza, che cosa rimarrà di quanto appreso da questa esperienza? È possibile trarne alcuni insegnamenti che possano migliorare la didattica di quella che sarà la “nuova normalità della vita universitaria”? A seguito della ricerca nazionale condotta in giugno 2020 il Centro “Luigi Bobbio” ha replicato l’indagine, nel mese di luglio 2020, su tutti i docenti dell’Università di Torino, inclusi quelli a contratto. Al questionario hanno risposto in 986, con un tasso di risposta che ha superato il 40% tra i docenti e ricercatori di ruolo e a tempo determinato.