Cuatro corazones con freno y marcha atrás. Quattro cuori col freno e in retromarcia.

Enrique Jardiel Poncela (1901-1952), uno dei drammaturghi spagnoli dell’«altra Generazione del ‘27», ottenne in vita solo una fama relativa come commediografo facile per il grande pubblico alla ricerca di un divertimento superficiale. Solo molti anni dopo la sua scomparsa la critica è riuscita a rivalutare un teatro di parola che proponeva alla scena spagnola dell’epoca una sfida di rinnovamento basata su una nuova concezione di umorismo e di inverosimile. Il teatro per l’autore doveva presentare allo spettatore una realtà il più possibile diversa da quella del mondo extrascenico, quanto più diversa tanto più inverosimile e quanto più inverosimile tanto più vicina a «quello che deve essere il teatro». Cuatro corazones con freno y marcha atrás si colloca tra le opere teatrali di Jardiel Poncela che meglio ne hanno rappresentato la teoria drammatica e che con maggiore evidenza si sono allineate a quella «estética de lo inverosímil» promossa dal drammaturgo. Ancora oggi questa inverosimiglianza, presentata con apparente leggerezza e grande cura linguistica, riesce a strapparci un sorriso, anche nell’attenta e accurata traduzione italiana di Carlotta Paratore, Ricercatrice di Lingua e traduzione spagnola nel Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi Roma Tre. Si ringraziano gli eredi di Enrique Jardiel Poncela, in particolare Enrique Gallud Jardiel in qualità di rappresentante, per aver concesso l’autorizzazione a pubblicare questo lavoro.

Six selected Master’s theses by College of Europe students

The issue, which comes at the initiative of Professor Umberto Morelli, is both a tribute to the close collaboration between the University of Turin and the College, and the fruit of much innovative work by the students of Natolin. The theses presented here were submitted in the academic year 2018-2019 of the Master of Arts in European Interdisciplinary Studies. They cover a wide range of topics, from the place of identity in Danish EU integration debates (Miro Folke Guzzini), to the importance of a strategy for culture in EU external relations (Merle Lioba Andraschko), to the impact of disinformation in our societies (Louis Obry), to the perception of Kosovo by external actors (Ela Brglez), to the EU’s involvement in contested states such as Kosovo and Palestine (Hristiyana Stoyanova) and to the EU’s security actorness in the Ukraine crisis (Mallory Tamain).

«Con somma cautela e maturità di giudizio» Centro, periferia e comunità in un Progetto di riforma nella Restaurazione sabauda

Le vicende dei rapporti centro/periferia e il regime giuridico delle comunità locali hanno rappresentato da sempre uno spaccato importante degli assetti giuridici degli Stati, particolarmente in epoca moderna. A queste vicende sono legati, infatti, sia questioni generali (attinenti, per esempio, alla forma stessa della compagine statale), sia aspetti più specifici, a partire dalla considerazione da parte del governo centrale dei cosiddetti «corpi intermedi» o le forme dello sviluppo delle classi dirigenti locali. Il presente lavoro presenta uno fra i tentativi di riforma elaborati fra il periodo di Carlo Felice e i primi anni di regno di Carlo Alberto, a testimonianza di un costante lavorio istituzionale precedente alle riforme degli ordinamenti pubblici locali attuate negli anni Quaranta del XIX secolo, secondo uno stile cauto e ponderato, ma non senza una buona dose di coraggio istituzionale.

Identità, innovazione e impatto dell’aziendalismo italiano. Dentro l’economia digitale Atti del XXXIX Convegno nazionale Accademia Italiana di Economia Aziendale - AIDEA (Torino, 12 e 13 settembre 2019)

Da tempo e con continuità gli aziendalisti italiani hanno saputo interrogarsi sulla rispettiva identità e sul ruolo da ricoprire in un contesto generale, che per definizione è ritenuto dinamico e in continuo divenire. L’accelerazione intervenuta nel contesto tecnologico mondiale, che è evoluto nella direzione di una profonda rivoluzione digitale, sta innovando i modelli aziendalistici del passato e impone oggi nuove sfide e riflessioni alla nostra Accademia. Infatti, il processo in atto, innescato e alimentato principalmente da tre fattori interconnessi - la diffusione dei sistemi operativi e delle interfacce user-friendly, la rapida affermazione di Internet e del World-Wide Web e la convergenza di quattro settori di business precedentemente distinti (computer, software, comunicazione, media e intrattenimento) - oltre a introdurre nuovi modelli di business, modifica sempre più profondamente quelli tradizionali ed impone verifiche e cambiamenti negli schemi teorici di analisi dei fenomeni aziendali.

¿Hacia nuevas fronteras? Europa y América Latina entre nuevas y viejas fronteras

This volume is the result of the 2nd. Congress of the International Network of Comparative Borders Research (RECFronteras): “Towards new Borders? New and old frontiers in a renewed international system ”, carried out in Turin, Italy on July 6 and 7, 2017. RECFronteras is an epistemic community that was formed in 2014 and has gathered around the study and understanding of the various phenomena that arise in frontier spaces from a comparative and multidisciplinary perspective. RECFronteras seeks to contribute to the debate about the processes of change that various borders in the world experienced. And the participation of several of our members in these discussions is essential to show the origin of the contrasting effects of globalization (economic integration/disintegration) in border spaces. The essays of this volume are organized into two groups: the first is composed of five articles that discuss from a broad perspective the processes of regional integration and their impacts on border spaces; the second group focuses on various analyzes on the effects of globalization on the mobility of people in border spaces as well as migration policies and their impacts on refronterization processes. As a manner of conclusion, the last work proposes a general reflection on how to address the problem of inequality in Europe.

Il sistema dei rimedi post-iudicatum in adeguamento alle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo

Ormai da tempo il principio di intangibilità del giudicato penale è oggetto di un inarrestabile “processo erosivo”, tra l’altro per via dei riflessi, nell’ordinamento interno, della normativa internazionale a tutela dei diritti umani. Il riferimento va, in particolare, all’obbligo, per ciascuno Stato membro del Consiglio d’Europa, di dare esecuzione alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che riscontrino una violazione, ad opera di quello Stato, delle garanzie convenzionali: considerato, infatti, che la Corte europea può essere adita solo previo esaurimento delle vie di ricorso interne, l’adozione delle misure, diverse da una mera riparazione pecuniaria, prescritte dalla Corte stessa a ristoro dell’accertata violazione, si pone di regola a valle del giudicato, ciò che può imporne la cessazione degli effetti, la modifica o la rimozione. Nella pressoché totale inerzia del legislatore, la “via italiana” all’individuazione di un rimedio post-iudicatum in adeguamento ai canoni convenzionali si è rivelata assai tortuosa, passando prima per soluzioni meramente “pretorie”, poi per l’intervento additivo con cui la Corte costituzionale ha introdotto la revisione “europea”, peraltro inidonea ad offrire copertura esaustiva, a fronte dell’eterogeneità delle violazioni convenzionali e delle relative prescrizioni riparatorie. Di qui, per effetto ancora dell’“azione combinata” della giurisprudenza ordinaria e costituzionale, strade ulteriori sono state percorse, in particolare attraverso una lettura estensiva – se non analogica – dei poteri attribuiti dalla legge al giudice dell’esecuzione. Ciò, anche nell’ambito di una controversa tendenza “soggettivamente espansiva” dell’obbligo esecutivo ex art. 46 CEDU, volta ad estendere la caducazione del giudicato a soggetti diversi dal ricorrente a Strasburgo, che versino in condizioni analoghe al primo. In un siffatto contesto, il libro si propone, anzitutto, di ricostruire i presupposti, l’ambito applicativo e le difficoltà operative della revisione “europea” e di alcuni strumenti “limitrofi” di caducazione del giudicato “convenzionalmente illegittimo”, nell’intento di ricondurre a sistema uno stato dell’arte che sconta l’handicap della propria matrice giurisprudenziale. Allo stesso tempo, in un momento storico che non registra nuove iniziative legislative in materia, lo studio intende fornire qualche spunto de iure condendo, nell’auspicio di rialimentare un dibattito che sarebbe riduttivo ritenere definitivamente superato dalla supplenza giurisprudenziale.

Immigrazione e diritti fondamentali. Atti dei convegni Siracusa, 4 maggio 2017 - Torino, 27 ottobre 2017

Il volume nasce dalla volontà dei Curatori di unire i contributi offerti con la rielaborazione delle relazioni e degli interventi a due Convegni, tenuti a Siracusa e Torino tra il maggio e l’ottobre 2017, ove studiosi e rappresentanti delle istituzioni si sono confrontati sul fenomeno della circolazione delle persone straniere negli Stati Membri dell’Unione Europea, sulla disciplina del loro ingresso, soggiorno e allontanamento da un territorio, il tutto alla luce dei differenti ordinamenti e tenuto conto dei punti di vista delle diverse discipline giuridiche, sociologiche, economiche e politologiche.

Una panoramica di struttura, produzioni e commercio del miele

Lo scopo di questo volume è di analizzare e descrivere le caratteristiche del settore apistico come le dimensioni, produzioni, consumo e il commercio di miele. Le valutazioni sono state eseguite a diversa scala territoriale, iniziando da una caratterizzazione del settore a livello internazionale e focalizzandosi successivamente a livello europeo e italiano, fino a raggiungere l’ambito locale piemontese. Le valutazioni economiche, eseguite attraverso l’ausilio delle serie storiche, descrivono l’evoluzione nel tempo del settore, lo stato attuale e ne stimano l’andamento. Inoltre, ove possibile, mediante l’esame delle serie temporali si è cercato di evidenziare l’effetto della varroatosi sull'apicoltura.

Abstract dei contributi presentati al XXXI Congresso Nazionale AIP sezione Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

Questo volume contiene gli abstract dei contributi presentati al XXXI Congresso Nazionale della Sezione AIP di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione tenutosi presso l’Università di Torino dal 17 al 19 settembre 2018. Sintetizzare in poche parole l’esperienza del convegno è difficile, perché è stato ricchissimo di partecipazione e interesse, come gli abstract raccolti in questo volume dimostrano. Il convegno ha visto la presentazione di 238 contributi, in 37 Simposi e 11 sessioni poster. Silvia Bonino ha introdotto i lavori, richiamando nel suo intervento il significato e anche la responsabilità sociale della Psicologia dello sviluppo e dell’educazione. Le Lezioni Magistrali hanno toccato due elementi cruciali per la ricerca attuale: il contributo delle conoscenze neuroscientifiche alla conoscenza dello sviluppo e all’intervento educativo (Gaia Scerif), e l’approccio teorico della teoria dei sistemi dinamici per la comprensione dello sviluppo (Paul van Geert). La post-conference tenutasi nel pomeriggio del 19 settembre ha aperto il dibattito, anche all’interno della Psicologia, sul significato della continuità educativa per i servizi 0-6 anni, che il legislatore ha recentemente introdotto nel nostro paese. L’intervento introduttivo di Michel Vandenbroeck ha inquadrato la tematica in una prospettiva europea, sollecitando la riflessione e il dibattito sulla relazione tra conoscenza scientifica e complessità dell’implementazione delle conoscenze nella concreta realtà dei servizi. La partecipazione è stata ampia al di là delle aspettative, non solo di psicologi, ma anche di educatori, insegnanti e pedagogisti, attivamente impegnati nella realtà dei servizi educativi. Alla post-conference è seguita la giornata organizzata dai giovani del gruppo e-care, con la partecipazione di 16 giovani ricercatori/trici e le lezioni magistrali di Massimiliano Pastore e Antonio Calcagnì. A tutti i partecipanti che hanno contribuito alla ricchezza di questo volume va il nostro ringraziamento. Confidiamo che gli abstract qui raccolti possano fornire uno spaccato fedele della ricerca in psicologia dello sviluppo e dell’educazione nel nostro paese, e che possano essere un utile strumento per la diffusione e l’arricchimento di questa ricerca, sollecitando future collaborazioni. Il Comitato Scientifico del XXXI Congresso AIP Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione