«AnDante». Dante e la musica: riflessioni interdisciplinari

Questo volume raccoglie alcuni fra i contributi presentati in occasione di AnDante, un convegno su Dante e la musica tenutosi il 10 settembre 2015 a Torino e il giorno seguente a Milano in occasione delle celebrazioni per il settecentocinquantesimo anniversario della nascita del poeta. La miscellanea si divide in due parti: la prima (Dante, prima e dopo), ordinata secondo un criterio per lo più temporale, presenta contributi che spaziano dall’analisi del canto II del Purgatorio a quella di Laborintus II di Edoardo Sanguineti e Luciano Berio; la seconda (Paolo e Francesca) è invece completamente dedicata all’eroina del canto V dell’Inferno, oggetto di una impressionante quantità di elaborazioni musicali, al cui riguardo la veste editoriale on-line offre anche una interessante possibilità: nel sesto contributo (di Luca Rossetto Casel) il lettore troverà il collegamento a una tabella riportante le intonazioni e le composizioni riferite alle figure di Paolo e Francesca che l’autore sinora è stato in grado di rintracciare e potrà integrarla in base ad eventuali altre informazioni.

Studi in memoria di Massimo Roccella

Il volume, nato con l’intento di riannodare un dialogo con Massimo Roccella a dieci anni dalla sua scomparsa, si articola in tre aree tematiche di centrale importanza nell’attuale orizzonte giuridico e politico e rispetto alle quali egli ha svolto, nella sua ricca produzione scientifica, riflessioni di perdurante rilievo: quella dei salari e della povertà lavorativa, quella del lavoro flessibile e precario nella complessa collocazione fra subordinazione e autonomia e quella della sempre problematica fisionomia dell’Europa sociale. I numerosi saggi raccolti nel volume proiettano nel contesto odierno ragionamenti e intuizioni di Massimo Roccella, mostrandone la persistente attualità.

ORA. Un osservatorio sui temi delle discriminazioni nell’informazione locale del Piemonte

Che ruolo hanno i media locali nel rappresentare le differenti identità presenti sul territorio? L’informazione locale adotta approcci e linguaggi corretti nel trattare le diversità oppure riproduce stereotipi e logiche escludenti che alimentano forme di discriminazione? La realtà delle donne e delle persone disabili trova una rappresentazione adeguata e attenta nell’informazione locale del Piemonte? In questo scenario è nata l’iniziativa congiunta di ORA (Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni), una proposta fortemente voluta dall’associazione GiULiA Giornaliste, gruppo del Piemonte, eseguita insieme al Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino grazie al sostegno della Regione Piemonte. Tra il 1 luglio 2021 e il 31 marzo 2022 è stata realizzata una ricerca impegnativa, unica nel suo genere, in grado di dare risposte aggiornate e scientificamente valide. Il lavoro ha interessato diciannove testate locali e i servizi del TGR Piemonte di cui sono state lette e codificate ben 9.952 notizie, tra articoli e servizi, precisamente 7.526 sul genere e 2.426 sulle disabilità.

Criticità, potenzialità e fattori di implementazione del lavoro da remoto L’insegnamento del periodo pandemico sul territorio torinese

La ricerca “Criticità, potenzialità e fattori di implementazione del lavoro da remoto”, nata dalla collaborazione fra il Centro Luigi Bobbio per la Ricerca Sociale Pubblica e Applicata e l’Osservatorio su Università e Professioni dell’Università di Torino, indaga i modi e le eccezionali condizioni di implementazione dello smart working in periodo emergenziale, alla ricerca dei segnali di un cambio di orientamento verso il futuro all’interno delle imprese. Infatti, prima della diffusione del Coronavirus, in Italia il lavoro da remoto interessava una platea ridottissima di lavoratori e lavoratrici per una porzione molto limitata di giorni, inoltre le ricerche sociologiche rilevavano come il lavoro a distanza avesse molteplici implicazioni sia in relazione alla produttività aziendale sia al benessere dei lavoratori. Per fare questo sono state interpellate 24 imprese (manifatturiere e dei servizi, per lo più di dimensioni medio-grandi e operanti sul territorio torinese nel settore privato). L’analisi del materiale raccolto ha interessato numerosi temi: la situazione pregressa e la reazione di fronte all’evento pandemico, l’implementazione dello smart working, le conseguenze sull’organizzazione del lavoro, la formazione, le prospettive per il futuro. Questi sono stati ricondotti all’insieme dei processi di innovazione tecnologica, organizzativa e legati alla cultura aziendale che possono rivelarsi uno strumento per rispondere in maniera più pronta e appropriata alle sfide di un mercato sempre più globalizzato. I risultati della ricerca sono stati riletti in chiave di suggerimenti di policy per la futura implementazione strutturale del lavoro da remoto.

*** / *****. Voci russe contro la guerra

Questo volume vuole offrire una selezione, come sempre nel caso di crestomazie, soggettiva, di quelle voci che rappresentano dall’interno, perché nel Paese o fuggitene dopo l’aggressione russa all’Ucraina, un grido forte e perentorio contro ciò che sta avvenendo, in linea con quella vena protestataria che, nei primi giorni del conflitto, si è alzata forte e coraggiosa. Ad oggi per la critica alla guerra in Russia si rischiano pene fino a 15 anni e la repressione è diventata totale, impietosa e cieca, al punto da arrestare bambini o manifestanti con cartelli completamente bianchi o recanti, da qui il titolo di quest’antologia, gli asterischi *** / *****, riconducibili allo slogan Net vojne (No alla guerra). Queste pagine testimoniano che essa non tace nemmeno oggi. Per noi, curatori del volume, quest’ultima osservazione è estremamente importante, ancor prima che come testimonianza dell’esistenza di un diffuso dissenso nel Paese, come dimostrazione del fatto che la supposta omologazione della cultura russa odierna (come quella di ieri) è una mistificazione.

Intersexuality and the Law: Current European Approaches

This essay focuses on the complex relationship between intersexuality and the law. It aims to highlight the issues that are emerging in European legal systems due to the lack of specific measures or legislation regarding gender identity, and the ad hoc legislation which does exist but fails to distinguish transsexualism from intersexuality. The most pressing issue that the law should tackle is the performance of unnecessary, irreversible, and invasive surgery on intersex children. Indeed, most of European Member States do not explicitly legally ban this practice. First, international and European Union law is considered noting that they do not provide for any legally binding instrument for the protection and recognition of intersex human right. However, in recent years they have shown to be progressively responsive towards intersex individuals. Then, three legislative models are identified and the national legal frameworks corresponding to them analysed. The first, adopted by Germany and Austria, is based on the introduction of a third sex. The second is contained in Belgian legislation, and establishes the self-determination principle, which permits the choice of a preferred gender on identity documents, without particular requirements being met. The third approach has been adopted only by Malta so far. It is characterised by multiple measures and, accordingly, it is more systemic and holistic. In fact, the Maltese legislation explicitly recognises the intersex condition, and it conceives sex as a spectrum, thus going beyond gender binarism. Moreover, it prohibits discrimination based on sex characteristics, establishes the self-determination principle, and it bans irreversible, unnecessary, and aesthetic surgery from being carried out on intersex people. Lastly, theoretical analysis on the role the law should play in tackling intersex issues is presented. Alongside, some factual cases of human rights violations on intersex people a way forward is proposed, considering the most interesting proposals and insights from the intersex community.

Euro-American Relations in the Age of Globalization: Risks and Opportunities

The special issue of De Europa on “Euro-American Relations in the Age of Globalization: Risks and Opportunities” includes multi-disciplinary approaches to the current Euro-American relations, with a focus on the new scenarios created by the Trump administration as well as at the crises and transformations in transatlantic relations during the three decades between 1989 and 2019.

Come decide la Corte dinanzi a questioni “tecniche”Incontri sulla giurisprudenza costituzionale (Torino, marzo-giugno 2019)

Il volume raccoglie gli atti relativi a un ciclo di incontri seminariali che si sono svolti, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, nella primavera del 2019. Il tema che attraversa i diversi contributi è quello della motivazione nelle decisioni costituzionali. Nel tempo la struttura delle decisioni della Corte è diventata sempre più articolata. La complessità delle questioni che la Corte è chiamata a decidere e l’elevato tasso di “tecnicismo” che ormai caratterizza la gran parte delle questioni di legittimità costituzionale spinge (o costringe) i giudici costituzionali ad adottare motivazioni analitiche, trasformando la natura delle sue stesse pronunce, che diventano anch’esse sempre più tecniche e tendenzialmente rivolte a un uditorio specializzato. Il risultato – soprattutto nelle materie maggiormente permeabili ai “vincoli tecnici” – è un tendenziale appannamento del “tono costituzionale” delle questioni e, per riflesso, delle stesse sentenze costituzionali. Tutto ciò con il rischio di assistere a una trasformazione del ruolo del giudice delle leggi.

«Migliorare la patria legislazione in una delle più essenziali sue parti»Il diritto penale sabaudo dalle Regie Costituzioni al codice penale albertino

Il presente volume si incentra sulle vicende che hanno portato il regno di Sardegna ad adottare il primo codice penale; un lungo e difficoltoso percorso culminato nel 1839 sotto l’egida di Carlo Alberto, ma idealmente iniziato già all’indomani del Congresso di Vienna con i timidi tentativi riformistici di Vittorio Emanuele I e poi di Carlo Felice. Una storia e un risultato che non si possono ridurre alla mutata concezione del diritto e dello Stato dei tre sovrani che si sono succeduti a Torino dopo la Restaurazione, ma che ha sullo sfondo uno scontro, ideologico e generazionale, all’interno della stessa alta magistratura sabauda, ancora in tensione nei primi decenni del XIX secolo tra suggestioni passatiste e i nuovi modelli affermatisi con la Rivoluzione e, soprattutto, con il regime napoleonico.